13 Agosto 2018, 18:29
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GIARDINI NAXOS – Si è conclusa drammaticamente l’ennesima storia di violenze e minacce reiterate nei confronti di una donna. Ieri mattina a Giardini Naxos il 57enne di Mascali Fortunato Di Giuseppe Taormina, al termine di una concitata lite, ha dato fuoco all’ex moglie, una donna di 49 anni di origini bulgare, dopo averle gettato sul corpo del liquido infiammabile. Colpito anche l’attuale compagno della donna, un 49enne di Mascali, presente al momento dell’aggressione.
Entrambi sono rimasti ustionati, la donna sul 50% del corpo e l’uomo sul 30%. Trasportati all’ospedale Cannizzaro di Catania, poco dopo la donna è stata trasferita al Centro Grandi Ustioni di Palermo, dove si trova tuttora in prognosi riservata. Sul posto della tragedia sono giunti anche i carabinieri di Giardini Naxos e della Compagnia di Taormina che, dopo aver raccolto le testimonianze, hanno avviato le ricerche dell’aggressore. Su indicazione dei colleghi di Taormina, i militari dell’Arma della Compagnia di Giarre hanno rintracciato l’indagato a Mascali, dove è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Sequestrati l’accendino e la bottiglietta contenente la benzina, usati per aggredire i due 49enni. Le indagini sono in corso per ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione e per capire se l’uomo abbia premeditato l’azione.
Quanto successo ieri è purtroppo l’epilogo, forse prevedibile, delle continue vessazioni subite dalla donna da quell’uomo, che non avrebbe mai accettato la fine della relazione. Telefonate ossessive, pedinamenti e molestie continue. Questo il clima in cui viveva da anni la donna. In un’occasione il 57enne avrebbe anche distrutto l’esercizio commerciale gestito dall’ex compagna, minacciandola pesantemente: “Hai tre possibilità: o sparisci da Mascali, o torni a vivere con me o ti ammazzo!”.
Un’altra volta, dopo essersi arrampicato alla finestra dell’abitazione in cui viveva la donna, l’uomo le avrebbe urlato: “Io e te dobbiamo parlare a quattrocchi, da soli, mettitelo in testa perché altrimenti prima o poi ti ammazzo”. Tutti episodi denunciati dalla vittima nell’aprile del 2017 ai carabinieri di Mascali. Per quei reati l’uomo è stato arrestato e poi condannato in primo grado dal gup di Catania Simona Ragazzi alla pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione.
Esprime tutto il proprio rammarico per il dramma subito dalla propria assistita il legale Michele Pansera. “Sono profondamente dispiaciuto per quanto accaduto alla mia assistita – dichiara Pansera – non credo vi siano in questo momento parole adatte per commentare l’episodio. Ricordo a me stesso, però, come nel procedimento già conclusosi con sentenza di condanna in primo grado innanzi al gup di Catania uno dei capi di imputazione vedeva proprio la mia assistita vittima di espressa minaccia di morte.
Proprio per tale motivo la donna aveva deciso, dopo essere stata sottoposta a protezione in località protetta, di lasciare la Sicilia ed iniziare una nuova vita altrove. Il rientro in Sicilia è stato sicuramente dettato dalla volontà di trascorrere del tempo con il figlio minore, prima che lo stesso le venisse definitivamente affidato dal Tribunale per i Minorenni. Purtroppo il divieto di avvicinamento non è stato sufficiente a scongiurare il folle gesto. Adesso – conclude il legale – mi auguro di tutto cuore di ricevere buone notizie sulle condizioni di salute della mia assistita che apprendo essere molto gravi”.
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13 Agosto 2018, 18:29