05 Febbraio 2018, 16:10
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CATANIA – Mamma li turchi, avranno esclamato a Licodia Eubea mentre Amir, raggiungendo la Sicilia, pregava perché della Sicilia conosceva e ne era terrorizzato, storie di mafia e di omicidi efferati sulle strade.
Oggi ride Amir e lo fanno anche i suoi amici di Licodia Eubea ricordando questi momenti. La storia di Amir (lo chiamiamo così per proteggere la sua vera identità) è la storia di un attivista politico Curdo, scappato dalla Turchia quando, scoperta la sua attività propagandistica a favore dei Curdi e dell’unità del suo popolo sotto un’unica bandiera, le minacce si trasformarono in atti di intimidazione.
Amir ha moglie e tre figli e nonostante un ottimo lavoro, in una città di milioni di abitanti, decide di partire per garantire l’incolumità dei propri cari. Oggi ad Amir è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico e Licodia Eubea, città che doveva essere un luogo di soggiorno momentaneo è diventata la sua nuova città.
Dopo essere stato inserito all’interno di un progetto S.p.r.a.r gestito dalla cooperativa Iride ha deciso in accordo con la sua famiglia di rimanere a Licodia ed investire per avviare un attività in quella città.
Amir, che nella sua città, in Turchia, ha lasciato ben due attività di parrucchiere, ricomincia in Sicilia facendo il lavoro che ha sempre fatto con passione e dedizione.
Dopo settimane di ricerca, nella sua Licodia Eubea, ha individuato un salone che da li a qualche mese avrebbe cessato l’attività e senza indugio ha deciso di rilevarlo.
Il barbiere turco, ridendo lo chiamano in paese, lo conoscono e anche molto bene essendo, fra l’altro l’unico turco di tutta la città. Alcuni hanno già usufruito dei suoi servizi e ne parlano molto bene e in città la curiosità sullo stile del nuovo salone è interesse di tutti.
Dalla convivenza con oltre due milioni di persone ad una città di duemila anime per Amir è una novità, lo è anche per la sua famiglia, abituata ad altri e più stressanti ritmi di vita.
Con Amir vive la moglie e la figlia più piccola che frequenta la scuola a Licodia Eubea e che oltre a parlare perfettamente l’italiano ha un ottima padronanza del dialetto. Amir ha anche una figlia iscritta all’università a Roma e un figlio in Inghilterra che ha seguito le orme del padre. Rosario Ferraro, il coordinatore del centro che ha accolto la famiglia di Amir, ci racconta con orgoglio il risultato di anni di lavoro con Amir e tante altre famiglia nella comunità di Licodia: “Questa città ci sta insegnando il vero significato del termine accoglienza. Ogni compleanno diventa motivo di festa per l’intera comunità, così è anche nella scuola e la convivenza è pacifica e produttiva, ad Amir vanno i nostri auguri per questa nuova avventura che sentiamo un po’ anche la nostra.”
Amir, uomo molto simpatico, alla domanda su cosa lo spaventa in questa sua nuova attività, risponde dimostrando di essersi integrato bene nel tessuto italiano: “Mi spaventano le tasse ed il commercialista”
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05 Febbraio 2018, 16:10