30 Settembre 2020, 10:33
2 min di lettura
ROMA – “Durante la fase acuta della pandemia, alcuni detenuti hanno ottenuto il differimento della pena o altre misure alternative alla detenzione per motivi di sanitari attinenti il Covid19. Ciò è avvenuto, pare quasi superfluo evidenziarlo, sulla scorta di provvedimenti adottati dall’Autorità giudiziaria nell’ambito della propria totale autonomia di valutazione e di giudizio e in applicazione di disposizioni normative generali, sia del codice penale che dell’ordinamento penitenziario anche molto risalenti negli anni”.
Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede in audizione al Senato, insieme al capo del Dap Bernardo Petralia, sulla “Condizione dei soggetti al regime carcerario italiano”. Il ministro ha rilevato che il “numero complessivo di detenuti ascritti al circuito di sicurezza e quelli sottoposti al regime detentivo speciale di cui all’art.41bis che hanno ottenuto il differimento della pena” è “di gran lunga inferiore al numero inizialmente riportato che ricomprendeva tutti i casi di scarcerazione avvenuti in quel periodo, anche per cause totalmente indipendenti dalla pandemia” .
Per quanto riguarda i numeri, su un totale di 223 detenuti appartenenti al circuito dell’alta sicurezza, dei quali tre provenienti dal 41bis, Bonafede ha reso noto che 121 erano condannati in via definitiva, mentre i rimanenti 102 erano sottoposti a provvedimenti restrittivi di tipo cautelare. Alla data del 23 settembre, ha proseguito Bonafede, i detenuti appartenenti al circuito di alta sicurezza rientrati in carcere sono 112, compresi i tre sottoposti al 41bis. “Dei 112 rientrati, 70 risultano detenuti definitivi e 42 sono ristretti a titolo cautelare”, ha rilevato il Guardasigilli.
Venendo ai dati della pandemia nelle carceri, il ministro Bonafede ha detto che al 29 settembre i detenuti positivi sono 20, uno dei quali ricoverato. Ci sono inoltre 57 agenti di polizia penitenziaria affetti da Covid, 55 in isolamento presso la propria abitazione e 2 due presso le caserme degli istituti. Il Guardasigilli è tornato ad esprimere il suo cordoglio alle famiglie di Gianclaudio Nova e Nazario Giovanditto, i due agenti morti per il Covid.Nella Fase 1 della pandemia, erano 159 i positivi tra il personale di servizio pari a 40.751 persone.
Per quanto riguarda i detenuti contagiati al picco dell’emergenza dello scorso maggio, Bonafede ha detto che “risultavano 115 casi di positività tra le persone recluse, di cui una ricoverata in strutture sanitarie esterne su una popolazione di oltre 50 mila detenuti”. “Purtroppo – ha aggiunto il ministro – abbiamo dovuto rilevare il decesso di un detenuto (due ulteriori decessi sono riferibili a detenuti già ammessi alla detenzione domiciliare concessa in data antecedente alla loro positività e uno relativo a persona con sintomi Covid, seppure negativa al tampone)”. (ANSA).
Pubblicato il
30 Settembre 2020, 10:33