Covid, Agenas: in calo l'occupazione delle terapie intensive, pure in Sicilia - Live Sicilia

Covid, Agenas: in calo l’occupazione delle terapie intensive, pure in Sicilia

I dati del monitoraggio aggiornati al 28 febbraio
CORONAVIRUS
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ROMA – In Italia l’occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid scende di un punto percentuale e torna al 7%, ma tre superano ancora la soglia di allerta del 10%, ovvero Marche (all’11%), Sardegna e Lazio (al 13%). Lo indicano i dati del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), relativi al 28 febbraio. Resta al 17% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica, anche se, a livello giornaliero, sono più le regioni che vedono un aumento di quelle che hanno un calo.

Nel dettaglio, rispetto al giorno precedente (27 febbraio), la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid cresce in Abruzzo (all’8%), Emilia Romagna (9%) e Sardegna (13%), mentre cala in 6 regioni: Liguria (8%), Molise (5%), Pa Bolzano (2%), Puglia (6%), Sicilia (8%), Toscana (9%).

Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in regioni e province autonome: Basilicata (all’1%), Calabria (9%), Campania (6%), Friuli Venezia Giulia (9%), Lazio (13%), Lombardia (5%), Marche (11%), Pa Trento (7%), Piemonte (6%), Umbria (7%), Valle d’Aosta (9%) e Veneto (5%).

Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, la percentuale cresce in 6 regioni: Calabria (al 26%), Emilia Romagna (16%), Friuli Venezia Giulia (17%), Liguria (20%), Molise (14%), Umbria (23%) mentre scende in 5 regioni: Basilicata (26%), Campania (16%), Puglia (20%), Toscana (16%), Valle d’Aosta (15%).

Il tasso è stabile, infine, in Abruzzo (al 28%), Lazio (22%), Lombardia (10%), Marche (20%), Pa di Bolzano (14%), Pa Trento (10%), Piemonte (14%), Sardegna (21%), Sicilia (28%) e Veneto (10%). Tutte le regioni superano la soglia di allerta del 15% per l’occupazione dei reparti di area medica, tranne Lombardia, Molise, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano.


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