Cronaca

Covid, focolai e più ricoverati|Ecco perché il rischio aumenta

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19 Settembre 2020, 09:51

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Siamo più a rischio, perché lo dicono i numeri. Netto, non c’è altro modo per definirlo, l’aumento dei contagi di Covid in Italial’incremento in 24 ore è di 1.907 nuovi casi, rilevati con 99.839 tamponi, qualche migliaio in meno rispetto a quelli effettuati giovedì. Dunque con una percentuale che non lascia tranquilli. Il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale a 294.932. Cala lievemente il numero quotidiano di vittime: era di 13 giovedì, è di 10 venerdì, per un totale complessivo dall’inizio dell’emergenza di 35.668. Tra tutte le regioni, solo la Basilicata fa registrare zero casi nell’ultimo giorno.

“Focolai diffusi”

Il numero di casi di Covid 19 aumenta per la settima settimana consentiva, l’Rt si pone di poco al di sopra di 1. Ci sono dei focolai diffusi nel Paese, l’età media sta aumentando ed è di circa 41 anni. Questo vuol dire che evidentemente c’è trasmissione intra-familiare, cioè il virus passa dai più giovani alle persone più anziane. Questo spiega un certo aumento lento ma graduale nelle ospedalizzazioni” . Lo ha detto, citato dall’Ansa, il capo del dipartimento prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza commentando i dati dell’ultimo Monitoraggio dell’Iss.

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I numeri della pandemia

Insomma, la situazione è quella che è. Nella settimana di monitoraggio dal 7 al 13 settembre sono stati riportati complessivamente 2397 focolai attivi di cui 698 nuovi, entrambi in aumento per la settima settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2280 focolai attivi di cui 691 nuovi), secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero Salute. Questo comporta , si sottolinea, “un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus”.

In quasi tutte le Regioni si osserva un aumento del tasso di occupazione dei posti letto dedicati sia in area medica che in terapia intensiva. A livello nazionale il tasso di occupazione in area medica è aumentato da’2% al 4% rispetto al periodo 17-30 agosto 2020, mentre il tasso di occupazione in terapia intensiva dal 1% al 2%, con valori superiori al 5% per alcune Regioni. Lo rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute. “Sebbene, non siano ancora stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali – si legge – la tendenza osservata potrebbe riflettersi in un maggiore impegno”.

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19 Settembre 2020, 09:51

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