20 Settembre 2020, 16:57
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Nelle ultime 24 ore si registrano 116 nuovi casi in Sicilia. Tra questi ci sono i positivi e purtroppo in continuo aumento alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo. Il bollettino sull’emergenza sanitaria diffuso dal Ministero della Salute parla di 66 contagi nei centri ieri dichiarati ‘zone rosse’, ma nelle ultime ore gli ospiti risultati positivi al tampone sono aumentati e al momento quelli accertati sono 103.
Nell’Isola 194 persone sono ricoverate con sintomi, tredici si trovano in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 2109 pazienti, mentre non si è registrato alcun nuovo decesso. Numeri che fanno salire il totale dei casi di Covid-19 in Sicilia, dall’inizio della pandemia, a quasi seimila. Attualmente, invece, ci sono 2316 positivi.
La provincia di Palermo continua ad essere la più bersagliata: in sole 24 ore, infatti, i casi di Covid-19 registrati ammontano a 81. A Catania i contagiati sono 15, 3 a Messina, 1 a Siracusa, 2 a Ragusa, 1 a Trapani, 11 ad Agrigento e 2 a Caltanissetta.
Nel resto d’Italia è stabile il numero dei contagi per il Covid nelle ultime 24 ore: sono 1.587 i casi a fronte dei 1.638 del giorno precedente. Cala il numero dei decessi, 15 morti nell’ultimo giorno, dopo l’impennata di ieri, quando si erano registrate 24 vittime. Il totale dei morti è 35.707. In netta diminuzione il numero di tamponi effettuati: 83.428, circa 20mila in meno di ieri. Questi i dati nel bollettino del ministero della Salute. La Lombardia è l’unica regione che supera i 200 nuovi casi (+221), seguita dal Veneto (+173) e Campania (+171). Non pervenuto il dato della Regione Abruzzo. Sono 222, in lieve aumento, i malati di Covid attualmente in terapia intensiva: sette in più nelle ultime 24 ore. Prosegue il calo dei pazienti ricoverati: sono 2.365 (-15 rispetto a ieri). Aumentano le persone in isolamento domiciliare, sono 41.511 (+945), e gli attualmente positivi, che raggiungono quota 44.098 (+937). I dimessi e i guariti sono 218.351 (+635).
Intanto a Palermo si è svolto un altro vertice sulla getsione della situaizone nei centri della Missione Speranza e Carità. “Alla riunione convocata dal Prefetto Giuseppe Forlani con tutti i soggetti istituzionali e associativi coinvolti nella situazione di emergenza sanitaria determinata alla Missione di Speranza e Carità le cui quattro sedi operative sono state ieri dichiarate “zona rossa” – fanno sapere dal Comune – erano presenti, oltre al Prefetto, al Sindaco con gli Assessori Giuseppe Mattina e Maria Prestigiacomo, al Questore e al Comandante Provinciale dei Carabinieri, al Comandante della Polizia Municipale e dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti della stessa Missione, della ASP, di Medici senza Frontiere, dell’ARCI, della Croce Rossa e della Protezione Civile comunale e regionale. È stato innanzitutto fatto il punto della situazione che vede un totale di circa 450 persone ospitate attualmente nelle quattro strutture, compresi gli operatori volontari e i missionari. Per tutti è in corso lo screening di positività al Covid precisano – a cura dell’Asp, reso però complesso anche dal fatto che alcuni degli ospiti sono persone con pregresse patologie invalidanti e psichiche. Il numero totale dei positivi è attualmente di poco superiore a 100 fra cui alcuni missionari. Di questi, alcuni sintomatici sono stati trasferiti nelle strutture sanitarie e alcuni non sintomatici sono stati trasferiti presso il Covid-Hotel regionale San Paolo”.
La struttura che presenta al momento reali criticità logistiche è quella di via Decollati, nella quale sono complessivamente presenti circa 300 persone. In ciascuna struttura, l’ASP ha garantito la presenza di una USCA (Unità Speciale di Continuità Assistenziale) e da ieri sera il Comune ha inviato dei mediatori culturali. Sempre il Comune, in collaborazione con la Protezione Civile e la Caritas, da oggi assicura la fornitura dei pasti, oltre che di altri beni primari e secondari. È stata decisa la creazione di un presidio logistico-sanitario permanente composto da ASP e Comune in ciascuna della 4 sedi, cui si affiancheranno gli operatori sanitari di Medici senza Frontiere e i mediatori culturali. L’attività di presidio delle Forze dell’Ordine, che sono già presenti sul posto h24 dalla giornata di ieri, sarà supportata dai mediatori culturali, tenuto presente che gli ospiti della Missione, oltre che italiani, sono di svariate nazionalità e culture. Il personale medico di ASP e MsF ha avviato una verifica sullo stato di salute dei pazienti più anziani presenti in una delle strutture, che potrebbero abbisognare di ospedalizzazione, anche indipendentemente dall’attuale situazione legata al Covid-19. Proseguirà inoltre a ritmo serrato lo screening di tutti gli ospiti al fine di rendere possibile l’identificazione di positivi e negativi e poter quindi decidere eventuali ulteriori passi da compiere. Allo stesso tempo si stanno individuando possibilità tecnico logistiche di creare all’interno degli spazi della Missione delle aree separate dalle altre che favoriscano il mantenimento del distanziamento sociale.
“Complessivamente – spiega il Sindaco – è emersa una situazione certamente non semplice determinata dal gran numero di persone che la Missione ospita nei suoi quattro centri; un numero che è allo stesso tempo il segno di quanto importante sia e sia stato il lavoro sociale svolto in questi anni da Fratello Biagio e dai suoi tanti volontari e missionari. La delimitazione come “zona rossa” mette nelle condizioni di necessario isolamento gli spazi della Missione a garanzia degli ospiti della stessa e della restante popolazione cittadina. In Prefettura, in uno spirito di collaborazione istituzionale ma anche di comprensione delle difficoltà vissute dagli ospiti della Missione, si è scelto di dare secondo le indicazioni sanitarie prioritaria necessaria assistenza ai soggetti più fragili, in particolare coloro che necessitano di cure specialistiche o che vivono una condizione di disagio psichico; entrambe situazioni difficilmente conciliabili con una situazione di limitazione come è quella della Zona rossa. Contemporaneamente ci siamo attrezzati per affrontare al meglio, e fornire assistenza alla Missione, in questo che si preannuncia un periodo difficile.” A conferma della costante collaborazione fra tutte le istituzioni e realtà interessate e dell’attenzione dedicata alla situazione, il Prefetto ha sottolineato la necessità di considerare di fatto permanente il tavolo di lavoro, convocando per domani pomeriggio un nuovo incontro per monitorare e programmare gli interventi.
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