02 Settembre 2022, 17:50
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Alla domanda su quale vaccino o booster andrebbe fatto contro il Covid per chi è già vaccinato “gli Stati membri stanno preparando l’offerta di vaccini adattati” autorizzati o di cui si attende l’autorizzazione. “Ci si attende che tutti espanderanno l’immunizzazione contro le varianti di preoccupazione, specialmente Omicron”, “non importa quale variante di preoccupazione sia stata incorporata nel vaccino. Quindi è importante ricevere il vaccino adattato che vi viene reso disponibile, non c’è bisogno di aspettare un altro vaccino adattato”. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Ema.
I vaccini contro il Covid adattati per le subvarianti di Omicron BA.4 e BA.5,ha spiegato Cavaleri, “sono attualmente in fase di revisione da parte dell’Ema o saranno presentate a breve. Stiamo effettivamente valutando una richiesta di un vaccino bivalente” Comirnaty (Pfizer Biontech) adattato e mirato “sia contro il ceppo originale e sia contro le varianti BA4 e 5”: “l’esito di questo esame è atteso per metà settembre”.
I vaccini adattati approvati ieri dall’Ema, ha anche segnalato Cavaleri, “innescano forti risposte immunitarie contro Omicron BA1 e il SarsCoV2 originale nelle persone già vaccinate. I dati preliminari hanno anche indicato che gli anticorpi generati da questi vaccini adattati sono in grado di neutralizzare altre varianti Omicron, incluso BA2.75”, intercettata in particolare in India, “e, importante, Omicron 5”, ha sottolineato. “Abbiamo visto finora che tutti i vaccini adattati stanno mostrando un miglioramento della risposta immunitaria alle sottovarianti di Omicron”. E questo “indipendentemente dalla variante di preoccupazione che è stata incorporata nel vaccino”.
Su Skytg24, Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene dell’università Statale di Milano ha commentato l’approvazione dei nuovi vaccini anti Covid aggiornati per la variante Omicron. “Speriamo – ha detto – che con i nuovi vaccini, che hanno mostrato sicurezza come in passato e maggiore efficacia di protezione, ci sia una spinta alla rivaccinazione. Vista la situazione epidemiologica, non credo sarà obbligatorietà ma immagino ci sarà una importante raccomandazione”, soprattutto per i più fragili. La protezione di questi ultimi infatti, “sarà centrale nei prossimi anni, visto che dovremo convivere a lungo con il virus”.
“Credo – ha precisato il virologo, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano – che la vaccinazione con i nuovi vaccini verrà proposta a chi è più fragile. Ed è importante perché è un po’ fallita la 4/a dose per i soggetti a rischio, proprio perché la narrazione ha creato attesa per il nuovo vaccino e molti hanno preferito aspettarli. Anche se il richiamo con i vaccini attualmente in uso ha dimostrato di dare comunque incremento di protezione”. Rispetto alla tempistica con cui eseguire il booster, ha detto: “Anche a causa delle varianti, dopo 4 o 6 mesi anche i guariti e i vaccinati, non hanno più molta protezione. Quindi, a 120 giorni dall’ultima dose – ha concludo Pregliasco – ritengo sarà necessario eseguire la vaccinazione che magari in futuro possa essere dilazionata nel tempo e fatta annualmente insieme al vaccino per l’influenza”.
Il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, commentando i dati del monitoraggio settimanale Iss-ministero ha sottolineato che “questa settimana torna a diminuire il numero di nuovi casi di Covid-19 nel nostro Paese. Non c’è alcuna congestione delle strutture sanitarie. Ma dato che il virus ha continuato a circolare anche durante il periodo estivo, è sempre bene ispirarsi alla prudenza ma soprattutto, per coloro che non l’abbiano fatta, e che appartengono a categorie ad alto rischio, effettuare la seconda dose booster di vaccino, tanto più che sono in arrivo i primi vaccini adattati alle varianti circolanti”.
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02 Settembre 2022, 17:50