"Covid, allarme reinfezioni e positivi non denunciati"

“Covid, allarme reinfezioni e positivi non denunciati”

La situazione a Palermo. L'abbassamento delle difese, tanti casi di reinfezione.
L'INTERVISTA CON RENATO COSTA
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2 min di lettura

Dottore Costa, il Covid è scomparso dai sentieri dell’attenzione dell’opinione pubblica, qual è la situazione?
“E’ vero, non se ne parla quasi più, ma il virus circola ancora. Siamo in una fase di relativa calma, con problemi e incognite che non ci possono lasciare tranquilli”.

Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo, forse, sta vivendo questa stagione con l’attesa del generale che, dal fortino della sanità, scruta le mosse del nemico. Per ora il coronavirus è lontano dai pensieri e sembra in ritirata. Ma le sue quinte colonne restano tra di noi.

Siamo in una fase di normalizzazione?
“Noi stamattina abbiamo autorizzato la riconversione di alcuni posti letto al Policlinico e al Civico, seguiamo l’andamento della pandemia. Ma, contemporaneamente, dal pronto soccorso del ‘Cervello’ sono giunti segnali di allarme, di molti casi, di saturazione e di un impegno importante. Ecco perché dobbiamo stare con gli occhi aperti”.

Sì, ma in sintesi, che succede?
“Che il virus, nei mesi caldi, si comporta sempre allo stesso modo e sta diminuendo nell’influenza sui casi gravi, adesso, soprattutto, per il grande impatto dei vaccini che hanno fatto la differenza”.

Anche il ‘vecchio vaccino’ funziona?
“Sì, ma non protegge più dall’infezione, specialmente quando, nel tempo, le difese immunitarie si abbassano. Salvaguarda i contagiati, nella maggioranza dei casi, dalla malattia più dura. Abbiamo tantissime reinfezioni di vaccinati, è un fenomeno per certi versi allarmante. Persone con tre dosi che prendono il Covid la prima, la seconda e anche la terza volta”

E lo schema di assistenza, comunque, è cambiato.
“Certo, grazie alle terapie domiciliari che vengono somministrate precocemente, che sono disponibili ed evitano, spesso, guai peggiori”.

Il numero dei positivi?
“Il dato ufficiale mi pare rivedibile. Dai racconti che ascoltiamo nell’hub della Fiera abbiamo compreso che c’è la tendenza diffusa a non denunciare la propria positività. C’è chi fa il tampone a casa, si scopre infetto e non dice niente a nessuno. Magari va pure in giro. Un errore capitale perché porta il virus in giro, senza più l’obbligo della mascherina”.

Cosa ci aspettiamo che accadrà con la quarta dose?
“Penso che andrà compiuta una riflessione sull’abbassamento, appunto, delle difese immunitarie. Personalmente, sarei per vaccinare con la quarta dose, subito, tutti i fragili, senza distinzione d’età. Anche questo vaccino, come dicevo, aumenta moltissimo la protezione contro i sintomi peggiori”.

A che punto è la guerra del Covid?
“In un fase in cui, secondo me, la stiamo un po’ sottovalutando. Crescono le spese militari e non quelle della sanità. E’ un dato che, da medico e da cittadino, trovo poco confortante”.

Renato Costa

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