06 Luglio 2022, 20:26
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Dottoressa Maniscalchi, com’è la situazione al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’?
“Molto difficile, abbiamo circa cinquanta accessi al giorno. Ieri sono stati cinquantatré. L’aumento dei positivi ci fa pensare che i volumi cresceranno. Non c’è un momento di pausa”.
Tiziana Maniscalchi, che è primaria di quel pronto soccorso, fronteggia con i suoi l’onda di piena di Omicron 5. Tantissimi contagiati si traducono in un surplus di ricoveri. Si tratta di semplice matematica. Ma chi c’è in mezzo non ha il tempo di mettersi a fare calcoli.
Dunque, dottoressa?
“Siamo al limite della sopportazione e credo che, se non intervengono altri fattori, presto lo supereremo”.
Andiamo a guardare quei cinquantatré pazienti di ieri, nel dettaglio?
“Quattordici li abbiamo ricoverati. Più del sessanta per cento aveva una polmonite da Covid. Cerchiamo di dimettere, di andare avanti con le terapie domiciliari. C’è un ragazzo di quarant’anni che sta molto male e ha un significativo versamento pleurico”.
Il Covid non sembra un’influenza.
“Non lo è affatto. Oppure diciamo che è un’influenza con sintomi pesantissimi che può uccidere. Ma non è accettabile che la morte degli anziani e dei fragili sia quasi considerata alla stregua di un prezzo da pagare e pazienza”.
C’è altro?
“Certo, c’è il problema dei turisti. Quelli che non ricoveriamo li sistemiamo nelle Rsa. Ma, se non si cambia, il sistema non può reggere. Ci vogliono provvedimenti che recuperino la prudenza. Attraversiamo situazioni molto più gravi della zona rossa, solo che la zona rossa non c’è più”.
Lei la rivorrebbe?
“No, perché non è pensabile tornare indietro. Ho fiducia nei comportamenti responsabili e spero di non sbagliarmi”.
Quanti sono i positivi, quanti i malati di Covid?
“I positivi sono tantissimi, ma siamo sicuri che questa distinzione sia sempre valida? Abbiamo osservato un incremento degli ictus di persone con il tampone positivo. Siamo proprio sicuri che il Covid non c’entri niente? Io sarei un po’ più cauta, fino a quando non ne sapremo di più”.
Come la vede, insomma?
“Scusi, mi stanno chiamando al telefono, devo scappare”.
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06 Luglio 2022, 20:26