28 Novembre 2021, 06:00
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Pietrangelo Buttafuoco, parliamo di politica, di Musumeci alla Regione, di Orlando a Palermo?
“Piffauri, sono lontano e preferirei evitare. Possiamo parlare di altro?”.
Va bene, parliamo del suo ultimo libro: ‘Sono cose che passano’. Sugli spalti di Facebook furoreggia. Ne discutono tutti.
“Siamo già alla terza edizione, stavo per dire dose, in pochi giorni. Il libro va bene. L’ho costruito come una divertentissima tragedia, come uno spettacolo a teatro, come un film, mettendo insieme il tragico e il senso della commedia”.
Abbastanza difficile, direi.
“Facile non è, ma è anche un libro sulla Misericordia. Si intitola così perché appunto, leggendolo, nel doppio finale, si trovano le cose che restano: Dio e la sua Misericordia, che scrivo sempre in maiuscolo”.
Ho letto che era pronto da tempo e che è stato pubblicato ora, per tentare di sottrarlo alla più dura cupezza della pandemia. Ma sono proprio i tempi cupi a stimolare la fantasia. O no?
“Ma come si fa a parlare d’altro? Tutta la nostra atmosfera è costretta dentro un unico tema, un solo ambito, un ritornello. Mi pare: tre pila ave u poccu, u poccu iavi tre pila...”.
Ma lo sa che è lo stesso gioco verbale che il presidente Musumeci ha citato all’ultima convention di ‘Diventerà Bellissima’. Lo vede che ne vuole parlare, magari inconsciamente…
“Piffauri, lasciamo stare la politica. Comunque, non lo sapevo”.
Parliamo di Covid anche noi, allora?
“Per dire che quelli che all’inizio volevano abbracciare un cinese, ora danno la caccia all’untore. Una situazione incredibile. Oggi il cardinale Bellarmino sarebbe una viro-star e andrebbe in tv. La scienza, ai suoi tempi, era lui”.
San Roberto Bellarmino era un inquisitore, ma pure un intellettuale raffinato e uno scrittore: oggi, credo, suggerirebbe di vaccinarsi. Lei…
“Io ho fatto tutto, mi faccio magari una dose di Nutella, se serve. Basta che ne usciamo che non se ne può più”.
E la Sicilia?
“Sempre a tre tubi siamo”.
E Orlando e Musumeci?
“E va bene, sono entrambi, in modo diverso, espressione agli antipodi di una identità siciliana. Uno, il sindaco Orlando, è un gesuita, l’altro ha la faccia di un salesiano, ma non conosco così bene la storia del presidente Musumeci”.
E Faraone e Cuffaro?
“Tutto quello che fa Totò mi sta bene”.
E la politica?
“Piffauri, non parliamo di politica”.
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28 Novembre 2021, 06:00