04 Maggio 2020, 19:18
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Chiunque abbia detto in tempi normali, suo malgrado, addio a un proprio caro conosce, in tanto bruciore di anima, il sollievo che una cerimonia funebre può offrire. Non sentirsi soli è necessario in quel momento finale. Vedere facce amiche inondate di di lacrime è una rassicurazione che consola. Significa che colui o colei che non sono più erano degni dell’amore che ci vede piangere per loro.
Dunque, salutiamo come un segno di umanità, triste ma importante, il ritorno delle celebrazioni funebri, certo, con regole diverse e con le dovute limitazioni.
Erano appena undici presenti suddivisi su otto banchi, nel primo pomeriggio a Brescia dove c’è stato un funerale in chiesa dopo quasi due mesi di sepoltura senza addii, come racconta puntualmente l’Ansa. Le esequie sono state celebrate per un 81enne morto di Covid. Ai presenti, con mascherina, prima di entrare in chiesa è stata misurata la temperatura ed è stato imposto di igienizzare le mani. Funerali anche a Roma. Quindici bigliettini dati alla famiglia per ‘contare’ e scegliere i 15 ammessi al funerale, tra parenti e amici, e altrettanti sui banchi della chiesa per indicare dove sedersi.
Un giorno, quando questa giostra infernale finirà, anche i funerali torneranno nella pienezza della loro forma. E torneranno gli abbracci. Intanto, accontentiamoci di un ‘ti voglio bene’ a distanza, di qualcosa che somigli al lutto per l’amore dato e preso. (rp)
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04 Maggio 2020, 19:18