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Covid, Sebastiani: “Aumentano i ricoveri in terapia intensiva”

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04 Aprile 2022, 14:31

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Si osserva una tendenza all’aumento dei ricoveri e degli ingressi per Covid-19 nelle terapie intensive e nelle province. I valori dell’incidenza sono eterogeni, mentre i dati confermano che il picco dei contagi, poco marcato, è stato raggiunto due settimane fa. Lo indicano le analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

“I risultati dell’analisi delle differenze settimanali dei dati dell’epidemia di Covid-19 in Italia confermano la previsione che il picco del contagio, seppure poco pronunciato, è stato raggiunto nella seconda metà di due settimane fa”, rileva Sebastiani. Per quanto riguarda l’incidenza, nella settimana scorsa è stata di circa 800 casi per 100.000 abitanti, rispetto agli 830 di due settimane fa e agli 810 di tre settimane fa. Le differenze tra le medie comunque non sono statisticamente significative”. L’analisi indica inoltre che si osserva “un trend di aumento per la curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media la settimana scorsa di circa 49 al giorno, rispetto ai 44 di due settimane fa” e si rileva “un trend di aumento anche per i decessi, con un valore medio la settimana scorsa pari a circa 143 al giorno, così come per la percentuale di occupazione dei reparti di terapie intensive al 5.2% e di quelli ordinari al 15.5%”.

Nei reparti ordinari, invece, “si sta per entrare in una fase di crescita frenata, ma c’è eterogeneità dell’andamento tra le diverse regioni/province autonome. Ad esempio, le due regioni dove la fase di espansione epidemica corrente ha avuto origine prima, si comportano in modo opposto: l’Umbria è in crescita accelerata, al 40% circa, mentre la Calabria è in fase di decrescita, al 32.5% rispetto al massimo di circa il 35% di nove giorni fa”.

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Si osserva inoltre “una notevole eterogeneità anche nei trend dell’incidenza delle diverse province. Ad esempio, ci sono 10 province con trend di crescita, con valore dell’incidenza nella settimana scorsa aumentato di almeno il 15% rispetto a due settimane fa, mentre in 15 si osserva un trend di decrescita e una diminuzione di almeno il 15%.

La distribuzione spaziale dei due gruppi di province è disomogenea: le 10 province con trend di aumento sono tutte al nord, mentre le 15 con trend di diminuzione sono tutte al centro sud”. Un fenomeno che, secondo l’esperto, “verosimilmente deriva dal fatto che le regioni che per prime hanno visto aumentare l’incidenza nella fase di espansione corrente sono state l’Umbria e la Calabria. Abbiamo comunque visto che l’andamento in queste due regioni dell’occupazione nei reparti ordinari è opposto, in quanto sono diversi i fattori coinvolti nell’aumento delle ospedalizzazioni”. Una caratteristica, questa, che “al di là delle decisioni istituzionali, suggerisce un atteggiamento di prudenza nei comportamenti individuali allo scopo di limitare gli effetti dell’attuale alta circolazione del virus e di abbassare il valore dell’incidenza, al momento ancora alto, che ci espone al rischio dello sviluppo di nuove varianti potenzialmente resistenti ai vaccini già somministrati”.

Ecco di seguito l’elenco dei due gruppi di province, con la variazione dell’incidenza nella settimana scorsa rispetto a due settimane fa e il valore di quella della settimana scorsa: Le dieci province in crescita: Ravenna (+28, 780), Asti (+ 26, 540 ), Parma (+22, 560), Mantova (+21, 730), Reggio Emilia (+ 20, 720), Novara (+18, 410), Rimini (+18, 640), Gorizia (+17, 610), Biella (+16, 360), Modena (+15, 640) Le 15 province in decrescita: Trapani (-16, 840), Macerata (-16, 870), Fermo (-16, 1.100), Matera (-17, 870), Siena (17, 970 ), Enna (-17, 680), Vibo Valentia ( -18, 980), Lecce (-19, 1.480), Palermo (-21,790), Viterbo (-22, 710), Ragusa (-22, 800), Sassari (-23, 720), Terni (-25, 930), Agrigento (-28, 820), Crotone (-30,950).

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04 Aprile 2022, 14:31

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