Covid, contagi e ricoveri in Sicilia: mascherine sì oppure no?

Covid, contagi e ricoveri in Sicilia: mascherine sì oppure no?

Tanti positivi. La situazione negli ospedali. La normalità? Cosa dicono gli esperti.

Non è una divisione, per carità, ma un dibattito – quello sulle mascherine – che attraversa la sanità siciliana. Usarle ancora oppure no? E quando? E con la fine dell’emergenza? La linea della prudenza sembra, al momento, maggioritaria, secondo le nostre verifiche, anche tra esperti che non prendono la parola. Il professore Antonio Cascio, infettivologo e primario al Policlinico, si definisce un ‘no mask’. Certamente, c’è molta ironia e molto paradosso, ma c’è anche più di un fondo di verità: “Ritengo che le mascherine al chiuso si possano togliere nella maggioranza delle situazioni. Se un ragazzo vaccinato e in buona salute a scuola prende il Covid in classe, non gli succederà niente. Anzi, svilupperà le sue difese immunitarie”. Queste le parole del professore, a LiveSicilia.it, in una intervista più ampia che si può leggere QUI.

Il nostro articolo è stato letto da diverse persone, da parecchi professionisti ed esperti del settore. Il commento del dottore Massimo Farinella, infettivologo e primario al ‘Cervello’, è altrettanto lapidario: “Le mascherine, secondo me, vanno assolutamente mantenute, perché le varianti continuano a spuntare come funghi, in funzione del numero dei contagi. Più il virus circola, più ci saranno nuove varianti e nessuno ha la sfera di cristallo per dire con certezza che saranno sempre meno gravi. Sono poi contrario all’ipotesi dei reparti misti, positivi e non positivi, in ospedale”.

“Penso inoltre – continua il dottore – che la platea della quarta dose andrebbe allargata a più soggetti fragili. La protezione del vaccino sembra declinare dopo sei mesi, anche se resta la ‘difesa dalla malattia severa. Ma è sempre meglio coprire la fragilità. Comprendo la voglia di ‘liberi tutti’, ma è uno scenario che non possiamo permetterci. A causa di una tragica guerra, ci sono migrazioni di persone con un tasso scarso di vaccinazione e questo è un rischio in più, proprio per le varianti. L’emergenza sanitaria non è superata, poi diventa una questione di semantica: possiamo chiamarla come vogliamo”.

E’ identica la posizione del dottore Renato Costa, commissario Covid, per l’area metropolitana di Palermo: “Il virus circola tantissimo. Al drive della Fiera i tamponi positivi sono il trenta per cento e io ho trenta ragazzi contagiati. Le mascherine, al chiuso vanno usate sempre. All’aperto, se siamo in mezzo a tante persone, sono necessarie. Per i prossimi cinque anni, guardando all’evoluzione della pandemia, dovremo stare ancora con gli occhi aperti”. Anche la fondazione Gimbe, registrando gli ultimi dati, sottolinea, in Sicilia, l’aumento dei positivi, una soglia di ricoveri ordinari da non sottovalutare e un calo delle terapie intensive. Il Dasoe, dipartimento dell’assessorato alla Salute, segnala il calo dei ricoveri, confermando, però, l’alta circolazione del virus.


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