27 Aprile 2021, 13:26
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PALERMO – Vaccinati i primi quindici senzatetto di Palermo: “Un diritto garantito a chi non è scontato che possa usufruirne e un atto d’amore verso chi è in difficoltà, oltre che verso noi stessi”. Lo dichiara il commissario all’emergenza Covid di Palermo e provincia Renato Costa, dopo la prima serata di vaccinazioni alla Domus Carmelitana nel quartiere Ballarò, prima tappa dell’iniziativa “Accanto agli ultimi”, lanciata dal governo regionale: vaccini anche agli over 60 che vivono in condizioni di profonda marginalità sociale.
“Vogliamo arrivare anche dov’è più difficile, nei quartieri più problematici della città, dov’è più alto il numero di persone che è complicato raggiungere, che hanno difficoltà a recarsi ai centri vaccinali, che spesso non hanno il medico curante – continua Costa -. Cominceremo da questa straordinaria città, sempre pronta ad aiutare, per poi provare a estendere l’esperimento al resto della provincia. La Sicilia non lascia indietro nessuno”.
Ieri sera le vaccinazioni alla Domus Carmelitana sono andate avanti per circa un paio d’ore. Appuntamento alle 19 nel chiostro della casa di accoglienza: tampone, anamnesi e vaccino, con alcune tra le prime forniture di Johnson & Johnson arrivate in Sicilia. Poca paura, molta speranza di intravedere una luce nell’immunizzazione e lasciarsi alle spalle il periodo più duro di sempre. “Adesso è ancora più complicato trovare un impiego, è tutto bloccato”, racconta Felix, uno dei senza casa in fila per il vaccino, che sogna di tornare a lavorare e vede nel una nuova possibilità. Quindici persone, quindici storie diverse; tutti vengono dalla strada. C’è chi è passato dai dormitori alle strutture di accoglienza diurna, chi chiede solo un letto per dormire la sera, chi viene da gravi problemi di dipendenza o vissuti familiari drammatici. Ieri erano tutti in attesa del vaccino, accompagnati alla Domus Carmelitana da Comune e Croce rossa, che sono andati a prenderli e poi riportarli nei dormitori San Carlo, Centro Agape, Casa San Francesco e Casa di Munhil.
Il 29 aprile si replica a Villa Zito, sede della Fondazione Sicilia, che ha scelto anche lei di essere “Accanto agli ultimi”, sul presupposto che, come ricorda il presidente della Fondazione, Roberto Bonsignore, “i luoghi di cultura debbano essere centrali nel processo di inclusione e di ritorno alla vita”. Irrinunciabile l’aiuto della Croce rossa e del Comune, intervenuto con i Servizi sociali che si occupano della marginalità adulta e con l’assessorato alla Cittadinanza solidale. “Questa, forse, è la prima città italiana dove si vaccinano le persone senza fissa dimora – ha detto l’assessore Giuseppe Mattina -. Una forma di attenzione verso le persone fragili, che vivono per strada, in dormitori, strutture di accoglienza, ma anche una tutela per gli altri perché queste persone, appunto fragili, potrebbero ammalarsi e contagiare. Lavorando insieme raggiungiamo obiettivi importanti”. Da Palazzo d’Orleans, la soddisfazione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci: “Apprezzo la disponibilità della Fondazione Sicilia e la passione del nostro commissario Costa per l’avvio di un’esperienza che potrebbe costituire un virtuoso esempio da imitare”.
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27 Aprile 2021, 13:26