Crac Aligrup, colpo di scena |Il Riesame dispone il dissequestro

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13 Febbraio 2017, 16:20

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CATANIA – Crac Aligrup: colpo di scena al Tribunale del Riesame. Il collegio presieduto da Maria Grazia Vagliasindi (giudice relatore Antonio Caruso) ha annullato quasi in toto l’ordinanza che disponeva il sequestro preventivo nei confronti degli ex vertici del colosso puntese e degli ex amministratori giudiziari accusati di bancarotta fraudolenta. Confermata solo la contestazione a Sebastiano Scuto in merito alla distrazione di fondi che sarebbero avvenute nei rapporti commerciali e finanziari tra Aligrup e Fruttexport, azienda che forniva prodotti ortofrutticoli ai supermercati del gruppo.

Il sequestro, eseguito dalla Guardia di Finanza lo scorso mese a conclusione di una delicata e articolata inchiesta condotta dalla Procura di Catania, ammontava a 19 milioni di euro. Per la Procura dal “sequestro del 2001 vi è stato un progressivo svuotamento della società sequestrata Aligrup mediante cessione di beni, operazioni economicamente svantaggiose con società del gruppo Scuto e rapporti di fornitura di beni e servizi con alcune società collegate, come la società K&K srl, Fruttexport Srl, Global Service Srl”.

Nel ciclone giudiziario sono finiti Sebastiano Scuto, il figlio Salvatore, la moglie Rita Spina, Domenico Spina, Carmelo Frasca e Filippo Tomarchio, vertici di altre società del gruppo Scuto, e i tre amministratori giudiziari Salvatore Muscarà, Carmelo Lazzara e Angelo Giordano. Quest’ultimo ha rinunciato al Riesame. Così come Domenico Spina che non ha presentato ricorso. 

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Il Tribunale del Riesame ha accolto quindi il ricorso avanzato dalla difesa e ha disposto la restituzione delle somme nei confronti degli indagati. Per Sebastiano Scuto resta sotto sequestro solo la parte relativa alla presunta distrazione di fondi per le operazioni sospette tra Fruttexport e Aligrup.

Dissequestro per Sebastiano Scuto (tranne la contestazione Fruttexport) e la moglie Rita Spina, entrambi difesi dallo studio legale dell’avvocato Giovanni Grasso. Restituite le somme al figlio Salvatore Scuto, difeso dagli avvocati Enzo Mellia e Tommaso Tamburino. Sbloccati i conti correnti anche per gli ex amministratori giudiziari Salvatore Muscarà, difeso dall’avvocato Carmelo Peluso, e Carmelo Lazzara, assistito dal professore Fabrizio Siracusano, e anche degli ex vertici Carmelo Frasca e Filippo Tomarchio, quest’ultimo difeso dal professor Tommaso Rafaraci. Vista la rinuncia al Riesame di Angelo Giordano e Domenico Spina, per le loro posizioni resta in piedi l’ordinanza firmata dal Gip Gaetana Bernabò Distefano.

 

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13 Febbraio 2017, 16:20

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