26 Gennaio 2024, 09:46
1 min di lettura
PALERMO – Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale antimafia e deputato del Pd, oltre che dirigente del partito, è “perplesso” dall’indagine che ha coinvolto il deputato Dario Safina, finito agli arresti lo scorso mercoledì, perché “ho visto ipotesi di contestazione di reto inedite”.
Cracolici ha qualche “dubbio sulla sostenibilità delle tesi dell’accusa”. Secondo Cracolici – che è stato intervistato dal Giornale di Sicilia – ci sono dei dubbi soprattutto sulla corruzione che viene contestata a Safina che, secondo l’accusa si sarebbe accordato con l’azienda City Green Light anticipando ai suoi dirigenti alcuni dettagli di un bando: “Come si fa a turbare il project financing che prevede proprio un dialogo con gli imprenditori coinvolti nella procedura? – si chiede Cracolici – Mi pare un aspetto cruciale di una vicenda complessa”.
La società City Green Light ha anche versato 50mila euro al comune, soldi che, secondo l’accusa, sarebbero la prova della corruzione che sarebbero stati versati, secondo l’accusa, “per un tornaconto politico elettorale” di cui avrebbe beneficiato Safina. “Questi – aggiunge Cracolici – sono stati erogati a favore di Safina per realizzare interventi utili alla cittadinanza. E quindi il punto è la corruzione connessa a un’utilità politica. Ma le elezioni Regionali a cui si è candidato Safina si sono svolte due anni dopo i fatti contestati. Non ricordo ipotesi di corruzione per aver prodotto un vantaggio all’ente che amministri”.
“Quella contro Safina è una tesi accusatoria e bisognerà vedere la capacità di difendersi che il deputato e i suoi legali sapranno mettere in campo“.
Pubblicato il
26 Gennaio 2024, 09:46