28 Aprile 2014, 16:46
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PALERMO– Una raffica di comunicati a sostegno della posizione espressa dall’assessore alla salute Lucia Borsellino. Il “caso Seus” è sempre più un caso politico. Esponenti autorevoli della maggioranza, infatti, hanno preso chiaramente posizione al fianco dell’assessore che ha fortemente criticato l’intenzione del consiglio di gestione della società di proporre ai dipendenti dei “contratti di solidarietà”.
“Sulla vicenda dei contratti del personale 118, – ha detto ad esempio il presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo – esprimo il pieno sostegno alla posizione espressa dall’assessore Lucia Borsellino: mi chiedo, però, cosa abbia spinto la dottoressa Di Liberto ad andare in maniera così arrogante nella direzione opposta rispetto a quella indicata dall’assessorato. E’ inaccettabile che mentre si lavora per salvare il 118, ci sia chi decide di remare contro. La dottoressa Di Liberto, – ha aggiunto Digiacomo – che durante il lungo periodo di commissariamento della Seus ci ha illuminati in commissione Sanità con il suo silenzio, adesso sembra essere mossa da una ossessiva predisposizione al licenziamento. Mi auguro che già nelle prossime ore la situazione torni alla normalità e si riprenda dall’unico punto possibile: attuare il piano messo a punto da Aliquò, per tutelare i lavoratori e assicurare ai siciliani il servizio di emergenza-urgenza”.
“Quello che sta succedendo al 118 – ha rincarato Antonello Cracolici – è la conseguenza di incapacità gestionale e di una conduzione burocratica della Seus da parte del ‘comitato di gestione’. Se poi qualcuno vuole sfruttare questa crisi in piena campagna elettorale per apparire come il ‘risolutore’ di tutti i problemi, allora vuol dire che siamo di fronte a un brutto vizio tipico della peggiore politica. Si apre un conflitto che riguarda oltre tremila persone addette al 118 – prosegue Cracolici – senza tenere in considerazione il piano industriale predisposto dalla stessa Seus, che servirebbe a evitare il ricorso ai contratti di solidarietà. Tutto ciò dimostra improvvisazione e scarsa capacità manageriale del comitato di gestione. La presa di posizione dell’assessore Borsellino, oltretutto, conferma quello che sostengo da tempo: ci sono i margini per evitare il taglio dei contratti. Quello che manca, evidentemente, è la capacità di buona gestione da parte di chi in questo momento ha la responsabilità di guidare la società”.
E anche Mario Alloro, deputato Pd della stessa area di riferimento di Cracolici, e coordinatore della sottocommissione all’Ars sul 118, affonda: “Sulla vicenda dei contratti del 118 – ha detto – assistiamo ad un atteggiamento schizofrenico, tipico esempio di improvvisazione politica del governo Crocetta: mentre si nomina un direttore generale della Seus con il compito di predisporre un piano industriale capace di superare le criticità e tutelare il personale, al tempo stesso si apre un tavolo di crisi per procedere al taglio degli stipendi di 3.200 operatori. Il risultato è un pericoloso caos, che rischia di avere pesanti conseguenze su un servizio importantissimo come quello di emergenza sanitaria. Invece di ricorrere ad allarmismi e procedere in maniera approssimativa – aggiunge Alloro – bisognerebbe prima di ogni cosa valutare con la massima attenzione il piano industriale messo a punto da Aliquò: procedendo alla verifica semestrale di bilancio, ci sono buone possibilità di evitare i contratti di solidarietà per i lavoratori del 118. In questo contesto – conclude Alloro – esprimo la mia totale vicinanza all’assessore Lucia Borsellino, che con la sua presa di posizione ancora una volta dimostra grande autonomia di giudizio e assoluta onestà intellettuale”.
Ma anche altri alleati del governo esprimono il proprio dissenso: “In un momento di particolare difficoltà come quello che sta vivendo la Sicilia, – si legge in una nota di Articolo 4 – operare un taglio agli stipendi degli operatori del 118 appare sicuramente inopportuno anche alla luce di tutti i passaggi fatti per giungere ad un piano industriale soddisfacente e che pone le basi per evitare qualsiasi disavanzo di bilancio. Ci sono le condizioni per evitare il ricorso ai contratti di solidarietà. Ostinarsi a proseguire su questa strada rischierebbe di creare disagi e tensioni fra gli oltre 3000 lavoratori e potrebbe, al tempo stesso, avere ricadute sulla gestione del servizio di emergenza urgenza e dunque sulla stessa sicurezza dei siciliani”.
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28 Aprile 2014, 16:46