Credito d’imposta, il ddl bipartisan | “Più occupazione contro la crisi”

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22 Gennaio 2011, 10:36

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Arriverà martedì prossimo in commissione Lavoro all’Ars un ddl bipartisan – firmato dal segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo (nella foto), Nino D’Asero (Pdl), Riccardo Savona (Mpa) e Michele Galvagno (Pd) – che trasforma le norme sui contributi alle imprese che assumono nuovo personale in credito d’imposta per l’occupazione. “Col credito d’imposta per l’occupazione – spiega Lupo – si rende automatica e certa la fruizione del contributo spettante alle imprese che assumono senza inutili intermediazioni burocratiche. E’ un modo concreto per aiutare lo sviluppo e la crescita dell’occupazione in un momento di grave crisi economica per Sicilia”.

Il provvedimento consentirà alle imprese di detrarre dalle imposte la quota di contributo per l’assunzione di personale, rendendo automatica l’agevolazione e semplificando l’iter che al momento prevede l’invio della domanda all’Agenzia per l’Impiego. L’articolo 4 dispone che “ai datori di lavoro è concesso, per gli anni 2010, 2011 e 2012, un credito di imposta d’importo pari a 333 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese”. In caso di lavoratrici donne “rientranti nella definizione di lavoratore svantaggiato” la cifra sale a “416 euro per ciascuna lavoratrice e per ciascun mese”.

Per le assunzioni di dipendenti con contratto di lavoro a tempo parziale il credito di imposta spetta in misura proporzionale alle ore prestate rispetto a quelle del contratto nazionale. “E’ una buona legge – sottolinea il segretario del Partito democratico – che il centrosinistra ha introdotto in Italia e che il governo Berlusconi ha cancellato. Grazie all’iniziativa del Pd adesso il credito d’imposta per l’occupazione può finalmente diventare presto legge in Sicilia. La norma non prevede un aumento di spesa e credo che, se sarà approvata in commissione, potrà arrivare in aula presto per l’approvazione”.

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L’articolo 5 specifica poi le condizioni che danno diritto al datore di lavoro di beneficiare del credito d’imposta in esame: “I lavoratori assunti a incremento della base occupazione non abbiano mai lavorato prima oppure abbiano perso o siano in procinto di perdere l’impiego precedente (a eccezione del caso di assunti portatori di handicap) ovvero se siano lavoratrici donne che rientrano nella definizione di lavoratore svantaggiato; siano rispettate le prescrizioni previste dai contratti collettivi nazionali per tutte le unità lavorative impiegate dal datore di lavoro che beneficia del credito d’imposta; siano rispettate le norme vigenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori; il datore di lavoro non abbia ridotto la base occupazionale durante l’anno 2009 per motivi diversi dal collocamento a riposo dei dipendenti”.

L’occupazione creata deve inoltre essere mantenuta per un periodo non inferiore a tre anni. Sarà compito del governo regionale effettuare entro il 31 dicembre di ogni anno la verifica e il monitoraggio degli effetti della legge, identificando “la nuova occupazione generata per settore, tipologia e dimensione d’ impresa, area territoriale, sesso, età e professionalità”.
La Regione può inoltre stipulare una convenzione con l’Agenzia delle entrate per disciplinare “le modalità e le procedure di accesso, la fruizione, il recupero del credito d’imposta in caso di decadenza, revoca o rideterminazione del beneficio, nonché i controlli sul suo corretto utilizzo”.

La norma sul credito d’imposta era stata introdotta nell’ultima finanziaria regionale, ma era stata impugnata dal commissario dello Stato. Da qui la decisione di introdurre l’agevolazione come contributo che le imprese devono richiedere se l’assunzione è effettuata nei termini di legge.

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22 Gennaio 2011, 10:36

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