15 Novembre 2014, 17:56
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SIRACUSA – Nell’audizione della Terza commissione “Attività produttive”, prevista martedì, l’assessore regionale, Linda Vancheri, riferirà sullo stato delle grandi vertenze siciliane “Fiat di Termini”, “Ansaldo Breda”, “Accenture” e, soprattutto, sulla “Raffineria di Gela”. Ad annunciarlo è stato il deputato regionale, Bruno Marziano, presidente della Terza commissione “Attività produttive” dell’Assemblea regionale siciliana.
Riguardo all’impianto nisseno, si discuterà in particolar modo del protocollo d’intesa firmato a giugno dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che prevede investimenti per oltre 2 miliardi di euro da parte delle aziende del settore petrolifero, e dell’accordo per la riconversione della stessa raffineria gelese che, secondo le rivelazioni di Repubblica, impedirebbe al Governo e al Parlamento l’incremento delle royalties, pena la decadenza degli impegni assunti con l’accordo romano. “Il protocollo d’intesa firmato a giugno da Crocetta – ha dichiarato il deputato regionale, Bruno Marziano – rimane un accordo positivo con le società del settore petrolifero e petrolchimico della Sicilia, poiché alla base di esso c’è il rispetto di tute le normative ambientali, la garanzia della salvaguardia totale delle condizioni di salute dei cittadini e di sicurezza e salute dei lavoratori. E può portare benefici significativi all’economia siciliana, senza interferire con gli altri settori del nostro modello di sviluppo: un turismo basato sulla valorizzazione e la fruizione dei beni culturali. Ma il protocollo l’intesa e l’accordo per la riconversione della raffineria di Gela – ha sottolineato l’onorevole Marziano – non possono limitare in alcun modo l’autonomia del Parlamento e la sua potestà legislativa, fermo restando che è dovere di un paese e di una regione assicurare al sistema delle imprese certezza del diritto e garanzia della possibilità di fare investimenti. In questo solco si è sempre mossa la Terza commissione dell’Ars, e così intendiamo proseguire. Per questo riteniamo che il recente ordine del giorno approvato dal Parlamento vada certamente rispettato ma non può essere interpretato come una volontà dell’intera assemblea, per la esigua rappresentanza dei parlamentari, di cui tanti assenti giustificati. È opportuno che questo argomento così importante per le sorti della Sicilia, ma anche così delicato da suscitare la sensibilità di vasti settori della popolazione e delle forze politiche, vada trattato nell’aula del parlamento in un’apposita seduta in cui vengano sviscerati tutti gli aspetti positivi ed anche eventuali elementi di criticità che, se si dovessero riscontrare, vanno superati e rimossi”.
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15 Novembre 2014, 17:56