Economia

Crisi Covid, agenzie di viaggio in ginocchio: siamo in un limbo

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15 Gennaio 2021, 06:11

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PALERMO – Le città sono la fotografia del momento: nelle strade e nei centri storici i turisti sono un ricordo, ormai quasi lontano. Il turismo ha subito una battuta d’arresto, la crisi covid ha colpito duramente l’intera filiera. Stando ai numeri dell’Istat, nei primi tre trimestri del 2020 sono diminuiti drasticamente i viaggi svolti per motivi di lavoro dai residenti nel nostro paese (-59%) e, in misura minore ma comunque ampia, pari al 23%, quelli per vacanze. “Siamo aperti ma è come se fossimo chiusi. Chiediamo un aiuto sufficiente e di essere tutelati per arrivare al post pandemia con coperture economiche valide”. A dichiararlo è Viviana Manfrè, portavoce di “Facciamo gruppo” che racchiude agenzie di viaggio e tour operator.

Viviana Manfrè

Crociere cancellate e viaggi a lungo raggio invenduti. Si contano perdite del 90% per questo motivo c’è chi non è riuscito ad andare avanti e ha chiuso i battenti. Per rimanere aperti, altri stanno lottando utilizzando i risparmi messi da parte. Molte agenzie di viaggio aprono la mattina ma il pomeriggio restano chiuse. Gli agenti del comparto stanno subendo il colpo e sono stati anche esclusi dal decreto Ristori bis. “Le spese continuano a esserci – dice Manfrè – la sospensione di alcune tasse non ha cambiato nulla per chi ha subito e continua a essere in perdita. Sosteniamo costi fissi come se stessimo lavorando, ma in realtà non possiamo vendere nulla perché tutto è bloccato a causa della pandemia”.

“Il Governo nazionale ha istituito un fondo perduto riconoscendo il 20% delle perdite- spiega – non considerando che chi lavora in intermediazione (auto fatture e fatture di commissione) è stato enormemente penalizzato rispetto a chi fattura in organizzazione (74ter). A fine dicembre 2020 è iniziata l’erogazione di quello riguardante il periodo marzo/luglio. È stata richiesta una redistribuzione dei fondi rimasti, l’incremento da agosto a dicembre e una revisione del calcolo”.

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I mesi estivi non sono bastati agli operatori del settore per colmare il fermo del periodo precedente e nemmeno per coprire lo stop autunnale e invernale. Per quanto riguarda il bonus vacanze lo definiscono “un flop”. Solo un terzo degli aventi diritto (circa cinque milioni d’italiani) ne ha fatto richiesta è solo una parte ne ha usufruito nel 2020. “Avevamo richiesto che fosse veicolato tramite agenzie e tour operator per fare lavorare tutta la filiera del turismo ma non siamo stati ascoltati. Nella stagione estiva abbiamo venduto qualche pratica di turismo di prossimità ma non è abbastanza – prosegue la portavoce di Facciamo gruppo – per noi agenzie di viaggio che vediamo soprattutto medio, lungo raggio e crociere”. Secondo Manfrè, la strada che potrebbe far intravedere un po’ di luce in fondo al tunnel potrebbe essere l’apertura di corridoi turistici verso mete Covid-free, rispettando i protocolli di sicurezza. Magari utilizzando il modello crociere con un test prima e dopo la vacanza. “L’idea di un passaporto sanitario per chi è già stato vaccinato aumenterebbe sicuramente la fiducia dei clienti –dice – che non vedono l’ora di riprendere a viaggiare. Noi agenti di viaggio vogliamo ritornare a fare il nostro lavoro, chiediamo –conclude – che il nostro governo ci aiuti a traghettare fino al post-covid”.

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15 Gennaio 2021, 06:11

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