Crisi, la fine è ancora lontana | Perse 1557 imprese in un anno - Live Sicilia

Crisi, la fine è ancora lontana | Perse 1557 imprese in un anno

Drammatico il quadro dipinto da “Congiuntura Res”: tutti gli indicatori hanno il segno meno davanti.

L'ANALISI DELLA FONDAZIONE RES
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PALERMO – La fine della crisi economica, almeno in Sicilia, è ancora lontana. La Sicilia “vanta” addirittura il poco glorioso primato nazionale per le chiusure delle imprese, con 1557 piccole aziende che hanno cessato l’attività nell’ultimo anno.

È un quadro a tinte fosche quello dipinto da “Congiuntura Res”, il report annuale che la Fondazione Res, l’Istituto di ricerche su economia e società, ha presentato questa mattina a Palazzo Branciforte a Palermo. “La regione – si legge nel report – è ancora in piena recessione. Il Pil è sceso rispetto al 2012 di quasi un punto percentuale, importazioni ed esportazioni sono in netto calo, gli investimenti non ripartono e il tasso di disoccupazione è più alto di oltre 8 punti rispetto alle previsioni nazionali”. Il rapporto sottolinea, inoltre, come siano aumentate a dismisura le ore di cassa integrazione, arrivate al livello record di 16 milioni. “Alla fine del primo semestre del 2013 – continua il rapporto – il quadro economico regionale presenta un acuirsi della recessione e i principali indicatori congiunturali appaiono fortemente negativi, allontanando al 2014 i primi possibili segnali di ripresa”. Secondo la Fondazione Res, alla flessione del 2,7% del Pil del 2012 nella regione dovrebbe seguire un ulteriore consistente rallentamento del 3,8%. Sul versante delle esportazioni, una delle componenti più dinamiche della nostra economia, si registra un crollo del 19,8%, mentre è del 12,4% la riduzione del volume delle importazioni.

“L’inefficienza della pubblica amministrazione siciliana – ha commentato Gianni Puglisi, presidente della Fondazione Sicilia – è lo specchio e la concausa della nostra crisi economica. Il debito della Sicilia è in continua crescita e, quali che siano le cause di tale incapacità, la Sicilia versa in una situazione inammissibile.” Più positivo Pier Francesco Asso, vicepresidente della Fondazione Res: “Trovandoci nel momento peggiore della crisi, le previsioni per il breve periodo non possono che essere ottimistiche: più in basso di dove ci si trova è difficile arrivare”.

Grave la situazione dell’occupazione: il tasso di disoccupazione è arrivato al 20,7% dal 19,5% del primo trimestre 2012, un livello tra i più elevati in Italia, secondo solo a Calabria e Campania.

Il ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, presente all’incontro, ha detto: “I fondi Fesr ed Fse a rischio devono essere nuovamente orientati verso obiettivi di politiche antirecessive, perché il Mezzogiorno è in una situazione di grave crisi. Bisogna intervenire per rilanciare l’occupazione giovanile e dare respiro alle imprese e alle economie locali”.

Michele Pagliaro, segretario regionale della Cgil, ha sottolineato: “Congiuntura Res conferma la drammaticità della situazione. Quel calo del Pil del 3,8%, che si inscrive in un trend che fa registrare dal 2008 al 2013 per il prodotto interno lordo un -15%, la dice tutta sulla tendenza della nostra economia. La questione va affrontata secondo una visione di insieme che usi come punto di partenza ciò che abbiamo. Ed è in quest’ottica che vanno immediatamente spesi i fondi europei, concentrando gli interventi e qualificandoli”.


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