“Criticità nei conti del Comune | Governo sciolga l’amministrazione”

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27 Novembre 2017, 10:46

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PALERMO – “Leoluca Orlando è con le spalle al muro: dopo aver attaccato in ogni modo la mia attività e le mie denunce, ora non può più far finta di nulla. Le gravissime criticità riscontrate dagli ispettori del ministero dell’Economia in merito alla gestione amministrativa del Comune di Palermo, danno ragione a quanto da me denunciato in tempi non sospetti, in merito sia ai contratti con le partecipate, sia a quelli con i dirigenti interni”. È quanto dichiara il deputato palermitano Riccardo Nuti, riguardo alle 250 pagine del dossier ministeriale da cui emergerebbero gravi responsabilità nella gestione comunale.

“L’invio di ispettori – precisa Nuti – parte dalle tante denunce che ho presentato insieme alle colleghe Di Vita, Mannino, Di Benedetto e Lupo a più riprese. Tramite interrogazioni parlamentari e ben due esposti, uno alla Procura della Repubblica e uno all’Anac, ho ad esempio rilevato in tempi non sospetti le proroghe irregolari tagliate su misura per i 14 dirigenti nominati da Orlando. Esattamente quanto ora contestano gli ispettori ministeriali nel loro dossier”.

“Ma al centro del report – continua Nuti – ci sarebbero anche alcuni contratti irregolari stipulati con alcune partecipate. Ricordo, a riguardo, su tutte l’interrogazione “bomba” presentata a luglio 2016, dopo la quale c’è stata anche un’ispezione della Ragioneria generale dello Stato, in cui denunciavo contratti dell’ente con alcune partecipate contrari a quanto previsto dalla legge e, soprattutto, come alcune di queste società fossero diventate ricettacolo di personaggi coinvolti in fenomeni criminogeni”.

“L’assurdità – conclude Nuti – è che dopo quegli atti sono stato attaccato dalla lobby di potere palermitana e alcune partecipate hanno pensato bene anche di querelarmi. Purtroppo per loro la verità viene sempre a galla, basta aspettare. Tutte queste battaglie sono per i cittadini, le vere vittime di sprechi e mala gestione. Già allora, viste le forti criticità di gestione amministrative e contabile chiedevo lo scioglimento del Comune di Palermo. Ora più che mai torno a ribadirlo. Il Governo non abbia adesso paura di fare semplicemente il suo dovere: esercitare la legge”.

*Aggiornamento ore 16.04
“Palermo è diventata la capitale italiana delle violazioni di legge, altro che capitale nazionale della cultura!”. Lo scrive, in una nota, la deputata M5s Chiara Di Benedetto, capogruppo in commissione Cultura in merito alle contestazioni fatte dagli ispettori del ministero dell’Economia sulla situazione contabile e amministrativa del Comune di Palermo. “I 46 rilievi – prosegue la parlamentare – degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze rispetto alla gestione del Comune sono talmente gravi da indurre il sindaco Leoluca Orlando, se non credesse di essere inamovibile, a dimissioni immediate. Avevamo già denunciato con una nostra interrogazione parlamentare le stesse nefandezze legate alla sua gestione politica’. Sono uno schiaffo ai cittadini che soffrono ogni giorno, tra tasse in aumento e l’abbandono del potere”. “Nello specifico – incalza la parlamentare – siamo ben oltre il ‘suo’ ipocrita ‘il sospetto è l’anticamera della verità’, che il sindaco ha utilizzato per costruire la propria immagine politica fino a diventare il manovratore del Pd in Sicilia. Il ministero ha contestato al comune un eccesso di personale in servizio, la mancata osservanza del limite per le spese di personale rispetto a quelle correnti, la violazione del principio di adeguato accesso di risorse umane dall’esterno e irregolarità nel fondo per la produttività di personale”. “Altre irregolarità – aggiunge Di Benedetto – sono state ravvisate nel conferimento di incarichi dirigenziali e nelle relative proroghe; nell’assegnazione di funzioni gestionali al dirigente di ruolo delle Relazioni istituzionali; negli incarichi a responsabili dello Staff; nel superamento dei limiti di legge per le spese di personale a tempo determinato; nelle procedure sulle progressioni economiche orizzontali; nell’erogazione di compensi ai titolari di posizioni organizzative e all’avvocatura comunale, di talune indennità di rischio e dell’incentivo tecnico; nella nomina del dirigente responsabile del Coordinamento interventi Coime; nella costituzione e utilizzo del fondo per il trattamento accessorio dei dirigenti; nella vicenda della maggiorazione dell’indennità di posizione al Segretario generale; nell’erogazione dei diritti di rogito e in proroghe a Global service”. “Grossi problemi sono stati inoltre formalizzati – conclude Di Benedetto – anche in ordine a rapporti del comune con Amap, Rap, Amg Energia, Amia, Reset e Gesap. Se il rapporto del Ministero non bastasse al cieco e sordo Orlando a fargli lasciare la poltrona, cui è incollato tipo cozza, esso rappresenta invece un quadro nitido per i palermitani”.

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27 Novembre 2017, 10:46

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