Crocetta a Roma: rinvio sui conti | Corsa contro il tempo per il bilancio

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30 Novembre 2015, 19:49

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PALERMO – È corsa contro il tempo per sistemare i conti della Regione. Anche oggi, infatti, l’incontro tra il presidente della Regione Crocetta, gli assessori Baccei, Cracolici e Pistorio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti si è concluso con un nuovo rinvio. A mercoledì. Nella speranza che entro la settimana si possa chiudere l’accordo che garantisca alla Sicilia entrate per 1,4 miliardi di euro.

Ma adesso il tempo stringe. Senza quell’accordo, il governo regionale non può mettere mano al nuovo bilancio. Un bilancio che – ha fatto sapere a più riprese l’assessore all’Economia Baccei – dovrà essere presentato entro il 31 dicembre prossimo. Un mese. Un tempo certamente ristretto. Così, si fa sempre più strada l’ipotesi dell’approvazione di una specie di “bilancio provvisorio”. Non in dodicesimi, come nel caso dell’esercizio provvisorio, ma con la previsione di una copertura per tutto l’anno solo delle cosiddette “spese obbligatorie”. Il resto? Si vedrà.

Anche perché il cammino per la ratifica dell’accordo tra la Sicilia e lo Stato non è affatto privo di ostacoli, nonostante una generale disponibilità avanzata da Palazzo Chigi. Dopo aver vagliato l’ipotesi di revisione dello Statuto e di aggiornamento delle entrate tributarie, i tecnici della Ragioneria generale dello Stato sono passati alla verifica della copertura finanziaria. E, se per il 2016 sembra siano stati trovati i fondi per finanziare gli interventi “pro-Sicilia”, qualche problema sembra persistere per gli anni 2017 e 2018.

Ma non è solo una questione di numeri. Il problema è, e soprattutto sarà, di natura politica. Il governo Renzi infatti dovrà accertarsi che tutto l’esecutivo sia d’accordo e soprattutto che questo accordo si traduca in Aula con una maggioranza che voglia dire “sì” al piano per il riconoscimento delle nuove entrate all’Isola. Fatto non di poco conto. Anche in relazione all’immagine della Sicilia al di là dello Stretto, oltre alle naturali rivendicazioni “geografiche” che giungeranno a raffica in occasione della legge di stabilità.

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Lì, infatti dovrà essere previsto l’articolo che richiama all’accordo stesso. Una intesa che dovrà a sua volta passare il vaglio della Commissione partitetica, quindi quello del Consiglio dei ministri per poi essere approvato con decreto del Presidente della Repubblica. È quantomeno inverosimile pensare che tutto possa essere pronto per il 31 dicembre. E allora?

Si fa sempre più strada la previsione di un “bilancio mutilato”. Che preveda, così come suggerito anche dalla Corte dei conti, la copertura solo per le somme certamente spendibili dalla Regione. Una ipotesi che consisterebbe nel finanziamento solo delle spese obbligatorie: stipendi e compartecipazione alla spesa europea innanzitutto. Rischiano di restare fuori, in attesa della ratifica dell’accordo, le spese “comprimibili” e non obbligatorie: da quelle riguardanti gli enti regionali alle società partecipate. Un bacino che comprende però circa ventimila persone.

Alla fine dell’incontro, comunque, il presidente della Regione Crocetta ha espresso “prudente ottimismo”, dicendosi “convinto che nel corso di questa settimana, mercoledì pomeriggio è previsto un ulteriore incontro, si potrebbe chiudere l’accordo con lo Stato. Sui conti – dice Crocetta – si sta puntando sia da parte del governo nazionale che di quello regionale, a non avere soluzioni assistenzialistiche ma piuttosto soluzioni di lungo periodo che consentano di avere certezza delle entrate rispetto all’equilibrio di bilancio, ma anche certezza delle riforme da fare nei prossimi mesi per eliminare sprechi e che mettano definitivamente a posto la finanza regionale”. Già, perché nel “patto” con lo Stato sono previste anche una serie di riforme che puntano all’ulteriore taglio delle spese in Sicilia. Ma il tempo stringe. Ed è già iniziato il conto alla rovescia per l’approvazione di un bilancio mutilato.

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30 Novembre 2015, 19:49

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