27 Settembre 2016, 16:07
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BRONTE – Il presidente Crocetta e le urgenze del territorio. Sono stati loro, ieri a Bronte, i protagonisti della prima domenica di Expo del pistacchio. Una giornata di pioggia battente che solo nel tardo pomeriggio ha concesso una tregua, giusto in tempo per accogliere in Comune il Governatore della Sicilia e permettere poi la programmata visita agli stand dell’Expo.
Il futuro dell’ospedale e la situazione dei precari. Prima del giro tra leccornie al pistacchio e delle strette di mano a commercianti e passanti, sono state però le priorità dell’agenda cittadina, e quelle di tutto il territorio, ad essere discusse all’interno dell’aula consiliare. Alla presenza delle Forze dell’Ordine, dei cittadini e degli amministratori di Maletto, Maniace, Cesarò e Santa Domenica Vittoria, è stato il padrone di casa, il sindaco Graziano Calanna, accompagnato dalla propria Giunta e dal Consiglio, a riportare al Presidente le preoccupazioni vissute ad oggi dagli abitanti della zona. Su tutte gli interrogativi sul futuro dell’Ospedale Castiglione – Prestianni, che secondo il nuovo Piano sanitario dovrebbe essere trasformato in presidio di zona disagiata, e la situazione dei 75 precari comunali in seguito alla decisione della Regione di tagliare il fondo a loro riservato per i Comuni che percepiscono le royalties. 841 mila euro in meno, una decurtazione “dal nostro bilancio che ci crea serie difficoltà ad andare avanti”. “Noi ancora oggi, a settembre – ha aggiunto Calanna – non abbiamo potuto fare il bilancio previsionale. Eravamo pronti per approvarlo in giunta, poi questa decurtazione di fondi ci ha reso impossibile proseguire”.
Da Crocetta sono giunte ancora rassicurazioni. Le stesse già date pochi giorni fa al sindaco di Bronte ricevuto a Palazzo d’Orléans. Di fronte alle criticità orografiche e di mobilità presenti in Sicilia, “dobbiamo fare dei ragionamenti, per cui la bozza di piano che c’era per me è inesistente. Si parte dalla consultazione dei territori”. Nelle parole del Presidente bisogna prima di tutto porsi “la questione del rafforzamento dei presidi sanitari e le questioni legate alle aree di disagio. Chiarite queste, poi possiamo fare qualsiasi piano di rete vogliamo”. Da rivedere, invece, la questione delle royalties, mentre per i precari l’impegno è la loro stabilizzazione prima della fine del suo mandato. La soluzione sarebbe infatti quella di un loro “incardinamento presso una società della Regione, come può essere la Resais, che può assumerli tutti e man mano che nei comuni si liberano posti in pianta organica possono assorbirli”.
Al centro del dibattito anche i finanziamenti previsti dal Patto per il Sud, che a Bronte ha portato 18 milioni e 820 mila euro destinati a quattro opere pubbliche. Un patto che, ha evidenziato Crocetta, “non ha previsto solo cose per Catania, Palermo e Messina, ha previsto per tutte le città siciliane cantieri, servizi e strutture”. Finanziamenti che metteranno in moto “l’economia locale”, con “imprese piccole e medie siciliane che potranno lavorare e determineranno l’occupazione del territorio” e diverse di queste opere che “verranno gestite direttamente dai comuni”.
“Non è il momento di parlare di candidature, ma io non permetterò che questa Sicilia ritorni indietro. Abbiamo iniziato un cammino e lo dobbiamo portare avanti”. Ma la speranza, tra le parole finali del Governatore, impegnato anche ad elencare i risultati raggiunti in questi anni e i progetti futuri, è quella di uscire da Palazzo “fra sei anni”, con la precisazione, quando sarà, che “io non esco dal Palazzo con le società”, “io riesco nudo come sono entrato”.
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27 Settembre 2016, 16:07