03 Settembre 2015, 11:59
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PALERMO – “Crocetta era assente? Ah sì, non me ne ero accorta. Come mai? Non si sa?”. Così Rita Dalla Chiesa, a Palermo, a margine della cerimonia di commemorazione dell’eccidio di via Isidoro Carini dove il 3 settembre di 33 anni fa vennero uccisi il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. “Amava il generale Dalla Chiesa, Crocetta? E’in vacanza? Non so, chiedo – ha aggiunto Rita Dalla Chiesa -, da giornalista mi piacerebbe sapere perché qui non c’è Crocetta”. In rappresentanza della Regione siciliana, alla cerimonia era presente il vice presidente Mariella Lo Bello.
“Non so perché ma ho sempre avuto la sensazione che mio padre, amato anzi amatissimo in tutta Italia, in realtà a Palermo fosse di serie B, rispetto a chi ci ha messo la vita per difendere la Sicilia e i siciliani, probabilmente perché non era siciliano – ancora Dalla Chiesa -. Però è anche vero che da quella sera è cambiato molto. I siciliani, da quella sera che mio padre, Emanuela e Domenico Russo sono stati uccisi, secondo me, hanno cominciato a capire e a ribellarsi – ha aggiunto – Credo che i siciliani siano persone come tante ce ne sono in tutta Italia, e hanno purtroppo dei problemi con i quali convivere, molto più forti, molto diversi. Se si liberassero finalmente da questi problemi potremmo avere una Palermo, che tutto il mondo ama, e dove per girare il mondo non c’è bisogno di prendere le magliette ‘io non sono mafioso'”.
Poi ancora: “Amo molto poco le commemorazioni, per alcuni c’è molto di vero, per molti altri no. Ho scelto di vivere a Palermo, a Mondello, proprio perché so che alcune cose sono cambiate a Palermo. Quella sera non c’erano le persone affacciate ai balconi. O sono cambiati gli inquilini degli stabili oppure hanno preferito non vedere e non sentire”, ha aggiunto Rita Dalla Chiesa ai cronisti che le hanno chiesto cosa fosse cambiato in questi anni in città, facendo notare la partecipazione ‘popolare’ alla cerimonia dai balconi dei palazzi. Rita Dalla Chiesa ha spiegato che la scelta di vivere “per metà a Roma e per l’altra metà dell’anno a Palermo mi è costata molto psicologicamente, perché mi sono chiesta se era giusto: è la risposta è stata sì, perché mio padre e mia madre amavano moltissimo Palermo e poi perché qui lo sento vicino, molto più che in qualsiasi altra parte”.
AGGIORNAMENTO DELLE 19.01. “Ho chiarito con Rita dalla Chiesa, la Regione siciliana era infatti presente alla commemorazione del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, attraverso il vicepresidente. E’ stato un dialogo franco e sincero. Spero di essere riuscito a trasmettere a Rita dalla Chiesa la mia vicinanza e la grande sofferenza che crea in me e in tutto il popolo siciliano, l’episodio dell’assassinio del padre”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.
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03 Settembre 2015, 11:59