23 Luglio 2016, 06:00
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CATANIA – Ornella Laneri e Daniela Baglieri alla guida dell’aeroporto Fontanarossa. Dietro la loro possibile nomina c’è un vero e proprio “colpo di mano” di Crocetta, che grazie ai commissari piazzati negli enti soci della società che gestisce l’aeroporto, ha fatto fuori i concorrenti politici, Bianco in testa. Eccoli, gli enti commissariati, soci della Sac SpA: Irsap (commissariata), Provincia Regionale di Catania (ora Città Metropolitana con Enzo Bianco come super sindaco), Provincia regionale di Siracusa (commissariata), Camera di Commercio di Siracusa (commissariata), Camera di Commercio di Catania (3 quote ed è anche questa commissariata), Camera di commercio di Ragusa. E sono pochi i dubbi che il governatore non abbia imposto la sua volontà per queste due cariche che sembrano non riscontrare il consenso di chi, da qui a un paio di mesi, deterrà la maggioranza Sac in modo determinante. In fondo che queste nomine non sono proprio gradite sembra confermato da una nota arrivata poche ore fa da Confcommercio Catania e dalle sigle a questa collegate (Confcommercio Siracusa, Confcommercio Ragusa, Confesercenti Catania, Confesercenti Ragusa, CIDEC Catania, CIDEC Siracusa, Fiarcom, Fai, Assotir, SILT Taxi, Ancotus, Casartigiani Siracusa, Casartigiani Catania, Casartigiani Ragusa, Fedarcom) anche se precedente a quella che sembra a tutti una conferma: «Ci appare strano – affermano le sigle sindacali – che fra i nominativi sussurrati ve ne sia uno evidentemente privo dei requisiti di legge». La frase era riferita a Ornella Laneri?
Sembra proprio di sì visto che «non ha né i tre anni che il regolamento prevede – commenta Pietro Agen – per la gestione di un ente pubblico. Ma non ha nessuno dei requisiti né un’azienda che, per fatturato, sia pagaronabile all’aeroporto. Io credo che la proposta di transizione fatta dalla Camera di Commercio di Ragusa era molto seria e lo era altrettanto la proposta di nominare Antonino Bardaro fatta dal M5S».
Pochi i dubbi, invece, sulla compatibilità di Daniela Baglieri visto che il suo essere professoressa universitaria la rende compatibile all’incarico senza alcun dubbio.
Il dubbio piuttosto è su quanto dureranno in carica… «neanche questo si può sapere – aggiunge Agen -, se si revoca un amministratore o un presidente senza giustificato motivo non è cosa facile. Si rischia di dover pagare in ogni caso i tre anni della nomina oltre a una denuncia dalla Corte dei Conti, ma ci sono altri metodi…».
Una cosa è certa, «oggi il corso delle cose è cambiato – aggiunge Agen -, si è capito che le cariche non si hanno per mestiere e questo è comunque un fatto positivo. Ma «ritengo che Crocetta, ormai prossimo alla fine della sua carriera, – aggiunge Agen – abbia commesso l’ennesimo errore facendosi condizionare da qualcuno di Confindustria. Perché non c’è altra spiegazione. E adesso son sicuro che scoppierà la guerra politica: ha perso il Pd, hanno perso alcune aree centriste… hanno spiazzato Faraone. La guerra politica sarà inevitabile. In più tutto questo conferma una tesi che noi portiamo avanti da tempo e cioè che tutti i rallentamenti della Regione sul rinnovo camerale avevano un obiettivo preciso. Se lei pensa che hanno fatto il decreto di nomina, hanno dato un posto in più a Confindustria ammettendo che era un errore clamoroso e hanno notificato il decreto scrivendo che lo modificheranno. Una cosa che non si è mai vista! Come si fa a dare i nomi davanti a un decreto che verrà modificato? Credo che Crocetta e l’assessore avranno alcune preoccupazioni, non di certo la Laneri e la Baglieri. In questa Regione sono altri che devono cadere, perché qui si scassa la Sicilia e basta. Abbiamo perso un anno. E poi – conclude Agen – secondo me anche Fiumefreddo dovrebbe essere abbastanza risentito…».
Dall’altro lato Sicilia Futura ribatte con un comunicato al fulmicotone: «Le voci che si rincorrono in relazione a possibili scelte del Governo regionale, su indicazione di non meglio precisati incontri di maggioranza, riguardanti la prossima governance della Società Aeroporto Catania, appaiono soltanto un affronto al buon senso. Il fatto che la Regione possa, attraverso suoi commissari, effettuare scelte dal sapore politico senza tenere nel dovuto conto delle indicazioni di coloro che questi enti governeranno tra meno di due mesi, appare quantomeno un grosso azzardo. Si consideri, peraltro, che gli unici enti governati in via ordinaria, la Camera di Commercio di Ragusa e la Città metropolitana di Catania, hanno indicato candidature diverse da quelle che si vorrebbero scelte dal governatore Crocetta e perciò lontanissime dal mondo imprenditoriale e camerale. In ordine alle riunioni di maggioranza che, si dice abbiano supportato il governatore Crocetta in queste decisioni, Sicilia Futura ribadisce che nessuna convocazione su questo tema sia stata mai diramata e quindi ci sarebbe da presupporre che non sia mai avvenuta. A meno che non ci siano a supporto del Governo regionale due maggioranze e due velocità: una per dividere il potere e l’altra, della quale fa parte Sicilia Futura, per tirare il pesante carro che porta un enorme carico di lavoro e di responsabilità. E’ evidente perciò che Sicilia Futura non considera chiusa questa vicenda che peraltro rischia di avere risvolti assai inquietanti, e che chiederà quindi il massimo della chiarezza ha chi ha le più grandi responsabilità traendone alla fine le dovute conclusioni».
Insomma la guerra continua e da qui a lunedì potrebbe davvero ricambiare il mondo.
Monica Adorno
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23 Luglio 2016, 06:00