Crocetta da Renzi | Accelerazione sul rimpasto

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19 Marzo 2014, 20:28

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PALERMO – Crocetta cerca un altro Bianchi. Domani il governatore volerà a Roma, dove incontrerà il presidente del Consiglio Matteo Renzi. È previsto infatti a Palazzo Chigi un incontro tra il governo nazionale e i rappresentanti di Regioni e Comuni, per discutere del nuovo assetto delle Autonomie locali. In quell’occasione, il presidente della Regione parlerà di Sicilia, di economia, di proposte di sviluppo. Racconterà degli sforzi fatti nell’Isola nell’ottica della spending review. Ma soprattutto, discuterà del tema divenuto più urgente, oggi, dopo le dimissioni di Luca Bianchi: chi guiderà il delicatissimo assessorato all’Economia?

Ne parlerà con Renzi, il governatore. Replicando un po’ l’esperimento fatto col precedente governo, quello di Enrico Letta (e prima ancora, col premier in pectore Bersani). L’indicazione di Bianchi, allora, arrivò proprio da Roma. Serviva un assessore-ponte. In grado di mettere le mani nelle cose siciliane e di andare a discutere, con pari credibilità, attorno ai tavoli romani. Un’esigenza ancora più forte adesso, dopo la mega-impugnativa alla Finanziaria e dopo il rinvio in commissione del dl pagamenti, che fa slittare ulteriormente l’approvazione della necessaria e vitale “Finanziaria-bis”.

Il volo di Crocetta a Roma, ovviamente, si traduce in uno stop ai colloqui siciliani. Avviati, tra polemiche e “minacce” di dimissioni, in un vertice di maggioranza che ha sancito il ko della stessa maggioranza, assente in quelle ore a Sala d’Ercole durante l’esame del ddl del mega-mutuo, e proseguiti oggi, a Palazzo d’Orleans. Una sfilata di capigruppo e segretari dei partiti alleati del governatore. “Incontri bilaterali”, li chiamano. Una riedizione in salsa sicula delle consultazione romane. Ma un momento buono per poter entrare nel dettaglio di nomi, richieste e rivendicazioni, senza che ciò comporti i malumori di questa o di quella parte politica. Crocetta ha ascoltato. Qualche presente ha parlato di un governatore sereno, al contrario di ieri sera, quando appunto avrebbe ventilato persino l’ipotesi dimissioni.

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Le ore sono decisive. E l’addio di Bianchi potrebbe imprimere una ulteriore accelerazione alla vicenda-rimpasto: la nuova giunta potrebbe essere pronta già i primi giorni della prossima settimana.  Resta da comprendere l’identikit di questa giunta. Tema proprio della consultazioni di oggi. Governo politico o governo di tecnici, intanto? Su questo punto, i partiti la pensano diversamente. Con gradazioni differenti. Per l’Udc, ad esempio, la connotazione “marcatamente politica” del governo è elemento imprescindibile per la formazione della nuova squadra. Lo ha ribadito ieri il segretario regionale Pistorio, e anche oggi il capogruppo all’Ars Lillo Firetto: “Serve una giunta politica, in grado di riannodare i rapporti con i territori, con le parti sociali, con le imprese”. Per i centristi, non è da scartare nemmeno l’ipotesi dell’ingresso in giunta dei deputati. Un fatto che, però, incontrerebbe due ostacoli: se ogni partito indicasse un parlamentare nell’esecutivo, la maggioranza, già striminzita, rischierebbe di perdere, in molte occasioni, sei o sette voti fondamentali (considerato il fatto che i deputati sarebbero tra le fila del governo). Così, se l’ingresso di deputati in giunta rimane un tabù, l’immissione di politici indicati dai partiti sembra si possa fare.

Il Pd dopo il colloquio di questa mattina col governatore parla di incontro positivo. Ai democratici Crocetta ha garantito quattro posti in giunta. E il segretario regionale Fausto Raciti, che nei giorni scorsi aveva persino parlato di “azzeramento”, appare più sereno. “Col presidente Crocetta abbiamo condiviso la necessità di cambiare passo e di rilanciare l’azione del governo in virtù di un nuovo patto, non liquidabile con un rimpastino”, dice Raciti, che ha riconosciuto al governatore di avere portato avanti misure importanti. Niente nomi, ancora, nemmeno in questo caso. Il Pd affronterà il tema nella prossima direzione regionale, interloquendo anche con Crocetta che è un dirigente dei democratici. “Domenica ci sarà l’assemblea – afferma il segretario – poi convocherò la direzione”. Parlano di “buon inizio” anche i dirigenti di Articolo 4, anche loro ricevuti a Palazzo d’Orleans dal governatore per fare il punto, soddisfatto dopo il colloquio anche Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Drs, che avranno un loro rappresentante in giunta. “Incontro sereno” anche per l’Udc.

I partiti non fanno nomi. Ma qualche candidatura già trapela. Da giorni, nel Pd, si inseguono le voci riguardanti l’ex segretario provinciale della Cgil etnea Angelo Villari, mentre l’ipotesi Fabrizio Ferrandelli rimarrebbe in piedi solo in caso di apertura della giunta ai deputati. Lo stesso discorso potrebbe portare Marco Forzese (Drs) nell’esecutivo. Ma gli uomini di Totò Cardinale non sembrano impazzire per l’idea di avere deputati in giunta. Intanto, Articolo 4 potrebbe proporre Paolo Ezechia Reale, candidato alle ultime elezioni comunali di Siracusa. Mentre l’Udc spinge per i politici. Per Giovanni Pistorio ci sarebbe uno scoglio legato alla “inconferibilità” dell’incarico. Tutte tessere che troveranno un posto nelle prossime ore. Qualcuna sembra inamovibile: Lucia Borsellino, Linda Vancheri e Nelli Scilabra (specie dopo la grave intimidazione) non si toccano. Anche Michela Stancheris potrebbe restare al suo posto. Dubbi fortissimi invece sulla permanenza in giunta di Nicolò Marino. I rapporti tra quest’ultimo e Crocetta sono ai minimi termini. E proprio oggi l’assessore all’Energia e il governatore si sono visti, per cercare un chiarimento. Intanto, il presidente vola a Roma. È lì che cercherà la tessera più importante. Quella che da ieri manca nella sua giunta “in scadenza”.

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19 Marzo 2014, 20:28

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