11 Marzo 2013, 19:44
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PALERMO – “Orlando tenta di scaricare sul mondo intero le responsabilità, ma la crisi della Gesip è il frutto della sua prima politica, che adesso si è ritrovato di fronte”. Parole di fuoco, quelle del governatore regionale Rosario Crocetta, che intervenendo all’assemblea regionale del Pd a Palermo ed elencando le emergenze con cui il suo esecutivo è alle prese, non ha mancato di attaccare frontalmente il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Un attacco tanto improvviso quanto inaspettato, proprio perché arrivato a due giorni dal vertice romano con il ministro Elsa Fornero sul caso Gesip a cui prenderanno parte sia il Comune che la Regione.
Che i rapporti fra i due non fossero più idilliaci, lo si era capito dai toni sempre più forti usati dal governatore e dal sindaco proprio nelle scorse settimane e sempre sul caso Gesip, anche se passate le elezioni le polemiche sembravano ormai archiviate, specie alla luce dell’incontro congiunto con i sindacati tenutosi la scorsa settimana. Anche se alcuni voci, oggi, raccontano che anche in quell’occasione, nel faccia a faccia precedente al confronto con le organizzazioni dei lavoratori, sia volata qualche parola grossa.
Una tensione che oggi è riesplosa quando Crocetta, di fronte all’assemblea regionale del Partito Democratico, è tornato a criticare Orlando: “La vicenda Gesip segna il pre-dissesto del comune di Palermo. Orlando tenta di scaricare sul mondo intero le responsabilità, ma la crisi Gesip è il frutto della sua prima politica, che adesso si è ritrovato di fronte”. Insomma, la quinta città d’Italia sarebbe sull’orlo del crac a causa del Professore e delle scelte da lui compiute negli anni Novanta durante i suoi primi mandati.
Accuse a cui il primo cittadino ha risposto con uno scarno comunicato: “”Il mio rispetto per le istituzioni e per il mandato degli elettori non mi consente di occuparmi di dichiarazioni fatte nell’ambito di discussioni interne ad un partito”. Una dichiarazione dai toni assai pacati, con cui fa il paio quella dell’assessore al Bilancio Luciano Abbonato: “E’ noto a tutti, anche al Presidente della Regione, che il comune di Palermo ha rischiato seriamente il dissesto per una scellerata politica dei conti e del bilancio negli anni fino al 2011. Il presidente Crocetta sa anche che tutto questo è evidenziato in atti e relazioni della Corte dei Conti e in atti ispettivi che la stessa Regione ha posto in essere nel 2010 e 2011”. Insomma, se Palermo rischia la colpa non è certo di Orlando, anche se lo stesso sindaco, qualche settimana fa, ha assicurato sulla tenuta dei conti di Palazzo delle Aquile.
E dire che si era parlato, anche a più riprese, di un possibile dialogo fra il Professore e Crocetta in chiave politica, con una convergenza tra due personaggi a tratti simili e in qualche modo bisognosi di trovare una collocazione stabile nello scenario nazionale specie dopo le elezioni. Possibile dialogo che, a questo punto, si fa sempre più complicato.
Di certo mercoledì Comune e Regione si troveranno fianco a fianco al ministero del Lavoro e lì, in qualche modo, dovranno mettere da parte i dissapori e convincere Roma della bontà del piano di Palazzo delle Aquile e della necessità di concedere la cassa integrazione per i lavoratori Gesip e le relative risorse. In ballo c’è infatti il futuro di oltre 1800 operai.
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11 Marzo 2013, 19:44