11 Agosto 2015, 13:17
3 min di lettura
PALERMO – “Quando si vuole si può”. E’ un Crocetta soddisfatto e apparentemente rigenerato dagli equilibri ritrovati in Aula tra governo e Assemblea, quello che si è presentato davanti ai microfoni, in compagnia della sua Giunta, per dare conto alla stampa della nuova riforma dell’acqua, in primis e dello stato di fatto dei lavori in corso presso i vari assessorati. “Sono passate delle leggi che erano parti fondamentali del mio programma – ricorda – in particolare quella sui Liberi consorzi, con cui abbiamo dato ai sindaci, soprattutto quelli dei piccoli comuni, di avere più rilievo all’interno degli enti consortili. Il nostro obiettivo non era quello di rifare le province, ma di smantellarle, restituendo ai consorzi una logica programmatoria che migliori i servizi senza penalizzare le piccole comunità. Quella sull’acqua pubblica appena approvata, invece, credo che sia la legge italiana più coerente in l’esito del referendum abrogativo dell’acqua privata”.
“Non siamo molto contenti del fatto che gli Ato siano diventati nove – ha aggiunto -. Per noi l’ideale era cinque, ci stiamo lavorando e non escludiamo che con la legge Sblocca Sicilia si possa tornare a quel numero”. Poi il governatore entra nel dettaglio del ddl sull’acqua: “Abbiamo stabilito una soglia minima vitale in cinquanta litri, per cui non verranno più apposti i sigilli ai contatori in caso di morosità. Siamo andati a consolidare un lavoro legislativo di grande livello per la protezione del sistema delle acque, che privilegia il sistema pubblico e, per superare le osservazioni che erano state fatte dall’Assemblea, specifica che la gestione a privati, scelta con evidenza pubblica, non può essere concessa per periodi non superiori a nove anni e se con condizioni più vantaggiose rispetto all’alternativa pubblica e le tariffe inizialmente stabilite nel contratto non potranno essere ritoccate successivamente”. Ancora Crocetta: “Viene istituita una commissione tecnica per la verifica degli Ato e saranno verificati anche tutti i contratti in essere, incluso quello di Sicilia Acque, per controllare se le clausole sono state rispettate o ci siano stati eventuali comportamenti vessatori nei confronti della pubblica amministrazione”. Da Crocetta è poi arrivata la stoccata al sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone: “Certo, avrebbe potuto fare una telefonata al l’assessore anziché fare un comunicato stampa. Ha voluto fare il maestro notificatore”. Crocetta ha poi annunciato che la lotta all’evasione fiscale condotta da Riscossione Sicilia porterà quest’anno 80 milioni in più alle casse della Regione. Parole pronunciate parlando della legge sulle tasse automobilistiche approvata ieri sera dall’Ars.
Sulla nuova riforma dell’acqua pubblica è intervenuta anche Vania Contrafatto, assessore all’Energia: “Sono stati giorni intensi – ha spiegato – ma siamo riusciti a fare chiarezza come mai prima d’ora in un settore molto delicato. Sono ben felice di poter essere stata protagonista di una riforma che aspettavamo da anni”. Poi, sulla diffida del Consiglio dei ministri sulla gestione dei rifiuti: “Abbiamo preso atto di questo provvedimento – ancora Contrafatto – e anche noi vogliamo mettere chiarezza e dare soluzioni quanto più veloci possibili a questa annosa situazione. Io lo interpreterei più come uno stimolo a fare di più che come un richiamo”.
E proprio sul tema rifiuti e in merito alla diffida di Roma, Crocetta sceglie la linea morbida, evitando di rinfocolare una possibile polemica con il sottosegretario Faraone, che poche ore prima aveva reso nota la decisione del governo nazionale. “Il lavoro che si sta portando avanti in continuo confronto con il Parlamento – ha ripreso Crocetta – sta dando i suoi frutti. È chiaro che stiamo lavorando da tempo sul piano dei rifiuti, ma abbiamo avuto la necessità di dare precedenza alla riforma dell’acqua. Abbiamo comunque fatto un gran lavoro su più fronti, poi se c’è qualcuno, poveretto, che non può fare a meno di lamentarsi… Trovo assurde le critiche che vengono dall’esterno. Abbiamo preso con l’Assemblea un nuovo passo, grazie a una maggioranza coesa, che si confronta prima di approvare le leggi, che considera anche gli emendamenti delle opposizioni. Poi ricordo ancora quel giovedì in cui ho ricevuto la solidarietà da tutta l’Aula dopo la vicenda de L’Espresso e l’amore con l’amore si paga”
Pubblicato il
11 Agosto 2015, 13:17