Crocetta e il Pd sono più vicini | Il presidente apre al rimpasto

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11 Settembre 2013, 18:34

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PALERMO – Alla fine della chiacchierata, il Pd e il presidente Crocetta si sono ritrovati più vicini. Le polemiche, caldissime fino a stamattina, sembrano svanite nel nulla. Così come gli ostacoli alzati dal governatore sul rimpasto di governo. Alla fine, si farà. E Crocetta non ha posto alcun veto all’ingresso in giunta dei deputati regionali. Tanto meno del segretario Lupo. Col quale si è chiarito. “Tutto un equivoco”.

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Questo, almeno, è quanto trapela dall’incontro “informale” iniziato intorno alle 20 e andato avanti per un paio d’ore. Presenti Giuseppe Lupo, Baldo Gucciardi e Antonello Cracolici. Oltre a Rosario Crocetta, quindi, che è sembrato disponibile al dialogo. Anche sul rovente tema del rimpasto. La temperatura, quindi, si abbassa un po’. Salvo sorprese. Lunedì c’è la direzione del partito. Ma Crocetta, oggi, ha dovuto prendere atto della posizione dell’intero partito. Anche delle anime non rappresentate “fisicamente” all’incontro, ma che avevano in qualche modo “delegato” i tre deputati attraverso, prima, il documento prodotto dopo la riunione del gruppo all’Ars di ieri. Poi, tramite una rete di fitte telefonate nel pomeriggio successivo. Tutti, proprio tutti sono convinti della necessità del rimpasto.
Un ritocco alla giunta che potrebbe portare al governo i deputati regionali. È caduto, come detto, il “veto” del presidente. E questa disponibilità era già apparsa chiara pochi minuti prima dell’incontro con i deputati del Pd.
“Io non ho mai detto – ha assicurato Crocetta – che Lupo non può fare l’assessore. Il Pd però deve essere chiaro: deve dirmi quali tra i componenti della giunta che loro hanno indicato, deve essere sostituito e i nomi dei nuovi assessori”. La disponibilità, quindi, pare totale. Anche se il governatore precisa: “Credo che il nodo, semmai – spiega Crocetta – sia un altro: è utile cambiare la giunta adesso, nel mezzo di un autunno con scadenze importantissime? Se i partiti ritengono sia utile, discutiamone”. Partendo da qualche punto fermo. Lucia Borsellino, ad esempio: “Non ho fatto il suo nome in questi giorni – precisa Crocetta – proprio perché lei non è in discussione”.
Ma Crocetta puntualizza anche un altro concetto: “Nessuna delle forze di maggioranza – dice – può chiedermi di cambiare l’intera giunta. Se serve qualche innesto, però, interverremo, tenendo in considerazione anche le altre forze che nel frattempo sono nate, come Articolo 4 e i Drs. Anche l’Udc chiede l’innesto di politici? Bene, anche gli altri potranno proporre i deputati”.
E Crocetta va oltre. “Credo che oggi sia importante, al di là della conformazione della giunta – spiega – coinvolgere nelle decisioni anche l’opposizione. A loro lancio l’idea di sottoscrivere un patto programmatico per le riforme, mettendo al centro le emergenze della Sicilia. Vedremo se sono disponbili a farlo”.
Nel pomeriggio, il segretario del Pd Lupo aveva rilanciato: “Il presidente ha detto che io non farò l’assessore? Strano, visto che non c’è stata nessuna candidatura. Noi abbiamo posto un tema politico – prosegue Lupo – che è quello riguardante un rafforzamento dell’esecutivo, che deve necessariamente essere più autorevole. Nessuno, quindi, ha avanzato né nomi né numeri. Ma una cosa è certa: la Sicilia è travolta dai problemi, legati soprattutto al lavoro. E questa giunta, così com’è, non è in grado risolverli”.
Le parole del governatore sulla possibilità di un ritocco alla giunta sono state lette come un’apertura: “Magari – spiega sempre Lupo – nelle sua intenzioni era un’apertura, ma certamente ha sbagliato i modi. Intanto – insiste – non ha senso parlare di uno, due o tre assessori. E certamente, questi discorsi non si fanno a mezzo stampa”.
Ma dopo le parole grosse volate ieri, ecco il chiarimento “faccia a faccia”. “Noi siamo disponibili al confronto – spiegava già qualche ora fa – quando il presidente ritiene di incontrarci, noi siamo pronti”. E in effetti, il presidente quel confronto lo ha chiesto. Ma non ha contattato il segretario. A fare da “mediatori” in questo caso, il capogruppo all’Ars Baldo Gucciardi e il suo “predecessore” Antonello Cracolici. Quest’ultimo ha rilanciato il tema sollevato da Lupo: “Ormai i giornali – dice – sono i veri organi del Partito democratico. Certi annunci non andrebbero fatti in questo modo. Comunque, quella del presidente mi pare un’apertura. Una cosa è certa: il Pd non accetterà né diktat, né veti”. Un concetto che i deputati hanno ribadito nelle sale di Palazzo d’Orleans. Gli ostacoli stanno cadendo uno per volta. Il rimpasto è sempre più vicino. E un po’ più vicini sono anche il Pd e Crocetta.

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11 Settembre 2013, 18:34

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