26 Febbraio 2017, 15:08
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PALERMO – “Fare in Sicilia come fatto in altre Regioni dove è stato introdotto un contributo di solidarietà a carico dei consiglieri regionali? Se è su base volontaria non lo faranno mai, glielo si deve imporre per legge. Ma io per il regolamento parlamentare da governatore non lo posso fare”. Oggi il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta è ospite all’Arena di Giletti. E si parla ancora di vitalizi dei deputati regionali. Ma il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, smentisce quanto affermato dal governatore: “Da Giletti ancora bugie e faziosità. Il contributo di solidarietà è stato applicato come in tutte le altre regioni. Dispiace che il presidente della Regione si presti al massacro della sua terra e sia così disinformato”.
“I vitalizi dei deputati regionali in Sicilia vanno aboliti – ha detto Crocetta – ma io non ho una maggioranza e non posso agire. Comunque ne parlerò col presidente dell’Ars. La riforma sui vitalizi va fatta. Ma se la Sicilia è ritenuta una regione canaglia, anche il Parlamento nazionale è canaglia e pure quello europeo, anche lì ci sono i vitalizi”. Alla domanda perché non lo fa il Pd, il suo partito, Crocetta, accaloratosi, ribatte: “Io non rispondo ai partiti, sono un uomo libero, ho fatto anche un mio movimento (Ripartesicilia, ndr)“.
Anche oggi Giletti parla di un caso concreto, quello di Salvatore Caltagirone, che fu candidato da An nell’agrigentino. Fu deputato all’Assemblea regionale siciliana per 51 giorni nel 2001 subentrando a un collega prima dello scioglimento della legislatura, e ha partecipato a sole cinque sedute, ma da allora percepisce il vitalizio, con un assegno di duemila euro al mese. Caltagirone ha affermato di non sentirsi un privilegiato “perché ho fatto cinquant’anni di politica, buttando sudore e ho solo goduto di un diritto previsto da una legge del ’47, versando tra l’altro, prima di percepire il vitalizio, contributi per cinque anni, spendendo un centinaio di milioni di vecchie lire”. Rinunciare al vitalizio? “Sarei fesso a rinunciare”, risponde Caltagirone.
Una discussione che ha fatto infuriare il presidente di Palazzo dei Normanni Ardizzone, dopo le polemiche e le risposte già date la scorsa settimana alla trasmissione di Rai Uno e riportate da Livesicilia. “Querelerò Giletti e la Rai – dice – per la notizia falsa sulla questione del contributo di solidarietà che è stato applicato in Sicilia come in tutte le altre regioni. Ho dato già incarico all’avvocato Enrico Sanseverino del foro di Palermo. Nulla da aggiungere”. Poi, però, sul suo profilo di Facebook aggiunge: “Giletti deve scusarsi con tutti i siciliani non solo con me. Il conduttore tentando di riparare alle ripetute falsità pronunciate nei miei confronti si è scusato, scaricando su Crocetta che non ha smentito dette falsità. È vero che Crocetta con i suoi contorcimenti dialettici ha contribuito al massacro della Sicilia, ma Giletti in nome del maledetto audience disinforma continuamente con notizie assolutamente infondate”. E su Twitter, rispondendo all’account de “L’Arena” di Giletti ha spiegato: “L’Ars costa 155 milioni perché paga 60 milioni di pensioni che in altre regioni sono a carico dell’Inps. E dall’inizio della legislatura i costi dell’Ars sono diminuiti di 20 milioni”.
E a chi gli chiede di andare in studio a spiegare come stanno realmente i fatti, Ardizzone ha ribadito che sarà “presente all’Arena solo insieme ai presidenti del Senato, Piero Grasso, e della Camera, Laura Boldrini”, visto che la materia previdenziale è di competenza esclusiva del Parlamento nazionale.
Di fronte all’annuncio della querela, Giletti si è scusato pubblicamente con Ardizzone, ma al presidente dell’Ars questo non basta e spiega a Livesicilia: “Il danno alla Sicilia ormai è stato fatto, e su una rete come Rai Uno. Chi l’ha fatto, Crocetta o Giletti?. Il conduttore si è scusato pubblicamente, ma non mi basta: le scuse vanno fatte al popolo siciliano. E quando si scuserà il presidente della Regione con i siciliani per essersi presentato così tanto disinformato su una questione di vitale importanza per quello che riguarda il contenimento dei costi?”. Il problema è ormai istituzionale e tutto interno alla Sicilia, come ha confermato Ardizzone: “Si apre un problema istituzionale non indifferente. Convocherò il Consiglio di presidenza per martedì alle 10 per le necessarie determinazioni”. “Condividiamo la posizione espressa dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone sulla corretta e puntuale applicazione della normativa relativa al contributo di solidarietà su vitalizi e pensioni dell’Ars. Parteciperemo al consiglio di presidenza di martedì prossimo e valuteremo ogni iniziativa utile per tutelare l’immagine dell’Assemblea regionale siciliana”, dicono Antonio Venturino e Giuseppe Lupo, vicepresidenti dell’Ars.
Il botta e risposta prosegue con una nota di Crocetta: “Non ho attaccato l’Assemblea, né il presidente Giovanni Ardizzone; anzi ho difeso l’Ars spiegando che le pensioni costano di più solo perché l’Assemblea è nata nel Dopoguerra mentre le altre regioni molti anni dopo. Ma come si può parlare di conflitto istituzionale sulla base di un dibattito in televisione, forse si potrebbe parlare di dibattito politico ma questo attiene alla libertà d’opinione”. “Io non mi sottraggo al confronto in Tv preferendo Twitter o i comunicati stampa – aggiunge Crocetta. – Io vado in Tv per difendere la Sicilia anche polemizzando, non temo mai il confronto come ho dimostrato anche sulla vicenda dei disabili, sulla quale non ho certo ricevuto solidarietà dalle altre istituzioni. Avrei aperto un conflitto istituzionale per cosa che non ho detto o per non avere difeso cosa?”.
Crocetta in Tv ha sostenuto anche di avere le mani legate: “Non mi sono candidato per fare miracoli, ma per fare il presidente della Regione siciliana ritenuta la più canaglia d’Italia. Ho trovato 2 miliardi di euro di disavanzo, l’anno scorso il bilancio ha chiuso con un avanzo di 632 milioni. Ho ridotto la spesa per la formazione professionale, ho portato il sistema sanitario della Sicilia dall’ultimo a settimo posto in Italia. Ho licenziato 600 persone molti dei quali avevano condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso. Sono l’unico che uscirà da questa legislatura senza nemmeno una condanna”, ha affermato il governatore.
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