Crocetta, la denuncia e i dossier | "In tanti balleranno la samba" - Live Sicilia

Crocetta, la denuncia e i dossier | “In tanti balleranno la samba”

Il governatore presenta un dossier al nuovo procuratore di Palermo, Franco Lo Voi: "Parliamo di centinaia di milioni di euro". Indiscrezioni collegano la sua visita in Procura ai servizi di autolinee e alla gestione del patrimonio immobiliare della Regione.

PALERMO – Il governatore lo annuncia come “il più grande scandalo finora denunciato. Parliamo di centinaia di milioni di euro”. Poche parole, pronunciate al suo arrivo al secondo piano del Palazzo di giustizia di Palermo, prima di infilarsi nella stanza del procuratore Franco Lo Voi.

Quando esce, un’ora dopo, è ancora più ermetico: “Il silenzio è d’oro. C’è il segreto istruttorio”. Si lascia andare ad un commento, però: “Saranno in tanti a ballare la samba”. Poi saluta e va via, rispettando – forse a malincuore – la consegna del silenzio esplicitamente richiesta dal neo procuratore e dall’aggiunto Leonardo Agueci.

L’argomento della discussione resta confinato entro le pareti della stanza del nuovo capo dei pm palermitani. Si è discusso di vecchie faccende e scandali nuovi. Crocetta nei mesi scorsi si era già presentato in Procura, allora come oggi accompagnato quasi sempre dal segretario generale Patrizia Monterosso. Ha denunciato presunte malefatte e ruberie nel mondo della Sanità e della Formazione professionale. La Procura ha aperto più inchieste, ancora in corso, per verificare e approfondire le denunce.

Oggi sul piatto Crocetta aggiunge un nuovo scandalo. Roba che scotta. Si possono fare solo ipotesi. Due di queste si potrebbero collegare alle indiscrezione che circolano a Palazzo d’Orleans, secondo le quale sul tavolo del presidente della Regione ci sarebbero due pesantissimo dossier. Il primo farebbe le pulci ai contributi elargiti – e si parla di milioni di euro – negli ultimi anni alle autolinee. I trasporti locali in Sicilia sono gestiti da una sfilza di società private. L’altro dossier si concentrerebbe sulla gestione degli immobili della Regione gestito dalla Spi, “Sicilia Patrimonio Immobiliare”, società il cui presidente del collegio dei revisori contabili è oggi Antonio Fiumefreddo che fu per alcune ore assessore ai Beni culturali designato proprio da Crocetta.

Che sia questo il tema della denuncia di Crocetta? Di certo il governatore parla di questioni che “riguardano il passato, ma ogni danno ha conseguenze nel presente”. Resta ermetico e fiducioso della “bontà della nostra intuizione”. E ci tiene molto a sottolineare la parola “nostra”, facendo riferimento probabilmente al funzionario o al dirigente che avrebbe fiutato lo scandalo milionario. Non è un caso, dunque, che Crocetta ribadisca che “il proprio dovere non si fa solo gestendo le cose esistenti, ma anche comunicando le irregolarità per riparare i danni del passato”.

Crocetta saluta e va via, in direzione Catania dove pregherà alcune ore dopo in una moschea, rispettando quel silenzio che lui stesso ha definito “d’oro”. Niente conferenze stampa com’è accaduto in passato. C’è chi sostiene che davvero, stavolta, il segreto istruttorio sia necessario per salvaguardare le indagini che inizieranno, probabilmente, con l’acquisizione di atti negli uffici regionali per verificare il “meccanimo con cui sono stati spesi i soldi pubblici”.


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