18 Settembre 2017, 21:07
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PALERMO – Il governatore non è sazio. Dopo aver occupato ogni angolo del sottogoverno, attribuendo incarichi pubblici a fedelissimi e militanti nel Megafono, Rosario Crocetta è pronto persino a creare nuove poltrone. È il tramonto triste di quella rivoluzione che nasceva, stando ai racconti delle conferenze stampa e delle ospitate televisive, proprio per ridurre il peso della “casta”, e con essa, i costi pagati dai siciliani.
Che invece presto dovranno contribuire a tenere in piedi nuovi incarichi di sottogoverno. Avendo ormai occupato praticamente tutto quello che poteva essere occupato (dall’Ircac all’Ast, passando per gli Iacp), infatti, Crocetta si prepara a far nascere nuovi incarichi. Domani sarà una giornata cruciale. Sono state convocate, infatti, le assemblee dei soci di Riscossione Sicilia e di Irfis. In quest’ultimo caso il socio unico è la Regione, rappresentata proprio da Crocetta che si prepara, stando a quanto filtra, ad allargare il consiglio di amministrazione: da tre a cinque poltrone. Con tanto di possibile ritocco ai compensi. Al momento, il cda è guidato da Alessandro Dagnino. A completarlo, il vicepresidente dell’azienda e attuale Segretario regionale di Palazzo d’Orleans Patrizia Monterosso, e il consigliere Salvatore Parlato. A loro, quindi, si aggiungeranno altri due consiglieri. In un caso, Crocetta avrebbe scelto un docente di Economia del Catanese.
“Apprendiamo – il commento del capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone – che il presidente della Regione Crocetta sarebbe intenzionato ad incrementare il numero dei componenti dei cda di Riscossione Sicilia e di Irfis. Diffidiamo il governatore e la Giunta – prosegue – dall’assumere una decisione che sarebbe a dir poco scriteriata e che ci obbligherebbe a denunciare l’esecutivo alla Corte dei Conti”.
E nuove poltrone, in effetti, spunteranno presto anche in Riscossione Sicilia. Come avevamo scritto qualche giorno fa, Crocetta ha recentemente nominato il nuovo amministratore unico: Sergio Gelardi ha preso il posto del dimissionario Antonio Fiumefreddo. Ma era quella, come avevamo raccontato, una “mossa” che preparava la nuova infornata di nomine. Anche in questo caso prevista per domani l’assemblea dei soci, alla quale dovrà prendere parte anche Equitalia, ancora in possesso di una percentuale residua di quote. I soci delibereranno la modifica dello Statuto dell’ente, così come indicato anche da una recente norma dell’Ars: da un amministratore unico si passa a un cda di tre componenti. Pagano i siciliani.
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18 Settembre 2017, 21:07