02 Aprile 2014, 09:15
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PALERMO – Dopo gli strali, le prime ore della notte hanno portato consiglio. Un mezzo dietro front. “Non intendo rompere col mio partito e ritengo che non sia in atto alcuna rottura. Probabilmente la nomina dei manager della sanità ha creato qualche fibrillazione. Non ho mai detto che farò un governo del presidente senza partiti o addirittura contro, la mia intenzione è accelerare la discussione perché non può essere infinita”. Rosario Crocetta, nella tarda serata di ieri, ha scelto la più collaudata delle vie d’uscita, il sempre utile refrain del “sono stato frainteso”, sostenendo che qualcuno ha male interpretato le dichiarazioni fatte in conferenza stampa. “Penso che debba essere confermato il rapporto con le forze che hanno sostenuto la mia candidatura (Pd, Udc e Megafono) e con quelle che hanno appoggiato il governo nel corso della legislatura – aggiunge Crocetta – Sono ottimista”.
Una mano tesa per riportare il sereno dopo le dure reazioni degli alleati. Non solo il gelo del Pd e dell’Udc: anche Articolo 4 ieri sera dopo una riunione di gruppo, si era espresso in modo critico sull’eventualità di “un governo del presidente”, ipotesi a cui ieri aveva applaudito in solitaria Marco Forzese dei Drs. Con la sua nota, Articolo 4 ha ribadito quanto già il suo leader Lino Leanza aveva detto a voce a Crocetta, manifestando tutte le sue perplessità: “Rosario, fai attenzione, non puoi fare a meno dei partiti, è insieme a loro che va rilanciata l’azione di governo”.
In serata Crocetta, quindi, ha scelto la via della ricomposizione. Trovando subito una sponda dal segretario del suo partito, quel Fausto Raciti che ieri era stato durissimo sulla scelta solitaria dei manager, parlando di “desiderata del cerchio magico” del governatore. “Prendo atto della sostanziale smentita del presidente della Regione Crocetta rispetto alle dichiarazioni fatte in conferenza stampa – ha replicato il segretario regionale del Pd, -, attendo ora la convocazione del tavolo di coalizione per lanciare il governo nuovo”.
Insomma, una maggioranza sballottata da venti impetuosi cerca oggi di ritrovare le ragioni dello stare insieme. Sventando l’ipotesi di un “governicchio senza futuro”, come l’ha definito su Livesicilia Antonello Cracolici e provando a far nascere un Crocetta-bis. Il primo passaggio importante sarà la riunione di gruppo dei democratici – in cui il “caso Lumia”, che tutti concordano nel ritenere la vera ragione dello strappo-rappresaglia di Crocetta – tiene ancora banco. Alle 13, ci sarà poi il faccia a faccia tra i vertici dell’Udc e Crocetta. Ormai ai ferri cortissimi, centristi e governatore cercheranno di trovare una quadra, visto anche che nessuno dei due vuole passare per il responsabile della rottura.
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02 Aprile 2014, 09:15