18 Novembre 2015, 17:43
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Non lo vuole più nessuno. Povero Rosario Crocetta, come per il Berlusconi di un antico pezzo comico, ce l’hanno tutti con lui. Sentite Pippo Baudo: “Crocetta? Poveraccio, è una persona che ha cambiato venti governi, ogni giorno si alza e cambia assessori, è incerto e ha anche avuto tanti attacchi. A questo punto, sarebbe doveroso che si dimettesse”.
Sentite Vittorio Sgarbi che nemmeno lo nomina perché non ce n’è bisogno: “Non c’è un presidente della Regione, mi risulta che c’è un cittadino di Gela che ha usurpato il ruolo”. Entrambi – il ‘Pippo nazionale e il professore Sgarbi – si aggiungono a un coro di siciliani ormai quasi muto, come quello di Madama Butterfly, per la disperazione. Un coro flebile, sussurrato, un mormorio di sottofondo che implora: “Saro, vattene”. Ma lui non se ne va. Lui è come quel tale della barzelletta che accende la radio e gli viene addosso una clamorosa notizia: “Attenzione, c’è un tizio contromano in autostrada”; poi commenta: “Uno? Qui sono almeno venti…”.
Ecco. Solo che il botto finale, stavolta, non risparmierà nemmeno un siciliano, a causa di Saro che prese la Regione dal verso sbagliato.
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18 Novembre 2015, 17:43