29 Gennaio 2014, 20:17
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CATANIA – “Un passo avanti nell’attuazione del progetto finale sul controllo completo dell’informazione in Sicilia. La circolare del Ragioniere generale della Regione Siciliana che impedisce ai dipendenti di dare informazioni ai giornalisti – solo in parte legittimata su un piano meramente formale dal vincolo che lega un dipendente pubblico alla propria amministrazione – è un ulteriore preoccupante segnale della direzione presa da Crocetta nella gestione totale del flusso delle informazioni dall’amministrazione verso i cittadini”. Lo affermano Ordine dei Giornalisti e Assostampa che lanciano “un appello a tutte le forze politiche di buon senso e realmente democratiche per fermare questo progetto prima che il controllo sull’informazione raggiunga livelli inaccettabili” perché “ne pagherebbero le conseguenze più gravi tutti i siciliani”. “Dopo aver visto azzerato, in barba alla legge 150/2000 sulla trasparenza, l’ufficio stampa della Regione – si legge in una nota congiunta – la Sicilia è diventata l’unica regione in Italia priva di un canale istituzionale legittimo di comunicazione fra l’amministrazione (che ha il dovere di informare) e i mass media e quindi verso gli amministrati (che hanno il diritto di essere correttamente informati). Sostituendosi ai giornalisti dell’ufficio stampa il governatore Crocetta e i suoi assessori firmano ogni giorno comunicati-proclami a senso unico. Col risultato – prosegue il comunicato – pericolosissimo per la democrazia in Sicilia, di avere in modo surrettizio sostituito l’informazione fatta dai professionisti con una pseudoinformazione senza se e senza ma, e soprattutto senza interlocutori in grado di valutare già in partenza la valenza delle notizie e soprattutto la loro veridicità. E tante affermazioni già clamorosamente smentite dai fatti rilevati successivamente stanno lì a dimostrarlo. Adesso, se mai qualche dipendente regionale avesse osato farlo – concludono Ordine dei giornalisti e Assostampa Sicilia – giunge anche il divieto di dare informazioni ai giornalisti. Così il controllo sulle notizie riguardanti l’attività della Regione diventa sempre più massiccio”.
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29 Gennaio 2014, 20:17