03 Luglio 2015, 14:02
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CATANIA – Spezzare i colori della politica, per unire (anche se solo simbolicamente) la Sicilia. E’ con questo spirito che il 7 luglio si terrà una manifestazione di protesta – promossa da Forza Italia – per ribadire l’incapacità dei governi nazionale e regionale a realizzare un cronoprogramma fattivo sulle opere da realizzare a seguito del crollo del viadotto Himera. Hanno aderito all’iniziativa anche le sigle sindacali e datoriale, tra cui i rappresentanti delle associazioni degli autotrasportatori e l’UGL. Una doppia manifestazione: uno sul blocco della Sicilia Orientale e uno su quello Occidentale. Quasi un salto di secoli di storia con il ritorno del “Regno delle due Sicilie”. L’Aias annuncia: “Gli autotrasportatori scenderanno in piazza per manifestare il loro disagio. Autoarticolati partiranno da Catania e da Palermo per ritrovarsi ai bordi del viadotto crollato”.
“La tragica situazione viaria in cui è caduta la Sicilia impone una presa di coscienza, – afferma Marco Falcone, deputato regionale di FI durante la conferenza a Catania – non soltanto delle forze politiche ma anche di quelle sindacali e datoriali, e dei cittadini. Questa manifestazione che non è soltanto di Forza Italia ma è estesa a tutte le forze politiche che vorranno partecipare, a 12 sigle sindacali, tutte sigle che si sentono lese da questa catastrofe viaria in cui la Sicilia oggi si trova”.
L’iniziativa ha trovato il sostegno anche del Nuovo Centro Destra. Nino D’Asero, capogruppo Ncd all’Ars, ribadisce l’importanza di spogliarsi delle appartenenze politiche davanti a problemi così incombenti. “Ci sono dei problemi dove più che l’appartenenza conta l’impegno per capire come dare un contributo non alla soluzione ma almeno alla presa di coscienza della gravità della situazione che, in questo caso, riguarda la rete stradale e infrastrutturale. C’è bisogno di un intervento specifico da parte dell’Anas e il governo regionale – conclude – non può girarsi dall’altra parte”.
Duro infine l’attacco di Vincenzo Gibiino, senatore di Forza Italia, a Crocetta e i suoi alleati del Pd. “Hanno la testa altrove – incalza – a tutelare poltrone e a rimanere in piedi. La Sicilia versa in una condizione difficilissima: dalle stime che abbiamo fatto il viadotto Himera potrà essere costruito e la viabilità compiutamente ripristinata solo tra sette anni. Contemporaneamente i dati ci dicono che il sistema Sicilia ne riceve un danno pari 1,5 milioni di euro al giorno. Questo scenario, accoppiato a una disoccupazione giovanile che supera il 50%, avrebbe dovuto portare ad una maggiore responsabilità da parte del governo regionale a battere i pugni a Roma. Le visite di Delrio – aggiunge – sono state semplicemente superficiali, chi ha partecipato agli incontri ne è uscito abbastanza disgustato”.
Per Gibiino è necessario rivedere un intero progetto che riguarda la viabilità: mare, treni e anche gomma. Poi getta un dubbio su una notizia a primo acchito positiva: “La prossima settimana nella commissione Trasporti al Senato – racconta – esiteremo con parere favorevole l’inserimento di tutti gli aeroporti siciliani all’interno di tutti quelli di interesse nazionale, non vorrei che questo – voglia nascondere da parte del governo nazionale di puntare a collegare la nostra isola unicamente con il trasporto aereo smettendo di fatto finanziamenti e interessi sulle altre tre vie”.
A questo punto parlare di Ponte sullo Stretto sembra qualcosa di futuristico. “Io non non voglio nemmeno citarlo perchè potrebbe consentire a qualcuno di dire stiamo facendo il ponte quindi abbiate un po’ di pazienza”. Invece adesso per il senatore azzurro bisogna garantire la viabilità ordinaria, che in Sicilia è diventata “straordinaria”.
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03 Luglio 2015, 14:02