Crollo Udc, Forzese: |”Fallita la linea Leanza”

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26 Febbraio 2013, 13:11

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CATANIA – “Vedere l’Udc affondare non fa certo piacere”. È dispiaciuto Marco Forzese, il deputato regionale che ha giudato la scissione del partito centrista in provincia, anche se non nasconde un velato sorriso per l’evidente sconfitta del partito di Casini che, in Sicilia, è crollato in modo vertiginoso. “Certo, non posso non ammettere che un po’ di rammarico ce l’ho – spiega a LivesiciliaCatania il presidente della commissione affari istituzionali dell’Ars. Vedere infatti l’Udc prendere quasi il 15% alle ultime elezioni regionali e poi vedere il nuovo Udc di Lino Leanza che non raggiunge nemmeno il 3% evidenzia come l’esperimento voluto da Casini sia, di fatto, fallito”.

Non dice “Io lo avevo detto” ma il senso delle parole di Forzese sembra proprio quello. “Hanno messo in piedi una battaglia per buttarci fuori pensando di farcela – afferma ancora, riferendosi all’atteggiamento delle new entry in casa Udc, a cominciare proprio dagli ex lombardiani di ferro, Lino Leanza e Giovanni Pistorio – e gli elettori li hanno invece puniti. Dispiace sotto l’aspetto umano – prosegue – ma siamo di fronte a un fallimento vero e proprio, delle persone e del progetto che rappresentavano”.

A pesare sul voto, infatti, secondo il deputato all’Ars sarebbe stata l’alleanza con Monti, mai accettata dalla base, ma anche la grande confusione che caratterizza, da alcuni mesi a questa parte, l’area centrista e che potrebbe ripercuotersi negativamente anche sulle prossime amministrative. “Per arrivare in Comune bisogna prima avviare una grande riflessione – sottolinea Forzese – per questo, per lunedì prossimo, ho convocato una riunione con i vecchi dirigenti Udc e quelli del nuovo gruppo all’Ars, “Democratici riformisti per la Sicilia”, per fare il punto e tentare di dare una svolta all’attuale impasse”.

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Il rischio, secondo il deputato, sarebbe un sindaco “grillino”. “In ogni caso – conclude Forzese – credo che i nuovi Udc, che prima avanzavano pretese in relazione al nome del sindaco, non possano più pretendere nulla. Non sono più nelle condizioni”.

 

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26 Febbraio 2013, 13:11

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