22 Febbraio 2014, 22:28
1 min di lettura
Maurizio Crozza torna sul palco dell’Ariston dopo l’esibizione turbolenta dello scorso anno interrotta dai fischi del pubblico che non gradì l’ennesima imitazione di Silvio Berlusconi. Il comico genovese finge di aver paura di entrare in scena e, infatti, fa il suo ingresso con uno scudo con la scritta “pace”. L’esordio è tutto da ridere: “Io qui mi sento a mio agio come la Kyenge che esce dalla torta al compleanno di Umberto Bossi…L’anno scorso sono stato sfanculato…”. “Visto che siamo in Eurovisione – continua – vorrei dire una cosa all’Europa che ha spesso un giudizio affrettato su di noi: Cara Europa noi siamo un popolo complesso….noi siamo un pò i cugini scemi, stiamo bene nelle barzellette…Europa, non vogliamo più essere la chiusa comica delle barzellette, perché noi siamo capaci di cose geniali e di altre discutibili, siamo in continua oscillazione tra la grande bellezza e l’enorme disastro. Ma la bellezza all’Europa chi gliel’ha insegnata se non noi?”. E il comico genovese cita a tal proposito Giotto e il Rinascimento. Ma dopo la bellezza, ecco il disastro: “Ce lo vedete il senatore Razzi che fa la cappella Sistina?….Amico Michelangelo… che te ne fotte di colorare tutta sta cappella? Mettici la carta da parati, facci ‘na pizzeria”. Sempre a proposito di bellezza-disastro: “Nel 1939 Enzo Ferrari ha inventato la macchina più bella del mondo, nel 2014 John Elkann ha sparato la cazzata più grande del mondo”. Nel finale, non poteva mancare l’imitazione di Renzi intervistato da Fazio. “Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo – dice il neo premier – la Disney sta facendo un film su di me… ‘Fighissimo me 1 e 2’ contemporaneamente…io cambierò il Paese: abbasserò il Pil ma aumenterò il pilates…”.
Pubblicato il
22 Febbraio 2014, 22:28