Cuc e conti, accuse ad Armao | Cracolici: “Dimissioni o sfiducia”

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18 Settembre 2019, 19:00

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PALERMO – Dalla Centrale unica di committenza al caso dei conti regionali. All’Ars è fuoco incrociato sul vicepresidente della Regione Gaetano Armao. “Qui ogni giorno ce n’è una – ha detto Cracolici – ieri il dibattito sul buco nei conti oggi sollevo quello che le vostre carte definiscono il fallimento della Cuc, malgrado, da quello che mi risulta, ogni anno il Mef ha riconosciuto alla nostra centrale unica di committenza una premialità per il suo funzionamento. Se l’assessore Armao che è politicamente competente per questa questione – ha affondato – non riesce a fare l’assessore e organizzare l’assessorato allora si dimetta o se vuole lo aiutiamo noi con una mozione di sfiducia”.

A sala d’Ercole si stava parlando della delibera di giunta che affrontava la possibilità di trasferire delle gare del settore sanitario dalla Centrale appalti siciliana ad altre centrali di committenza. La delibera era di competenza dell’assessorato alla Sanità e di quello all’Economia. E’ proprio nella struttura di quest’ultimo, infatti, che trova posto la struttura deputata agli appalti.

Il contenuto della delibera è stato difeso dall’assessore alla Sanità Ruggero Razza che ha immediatamente risposto a Cracolici. “La soluzione che è stata approvata dalla giunta – ha spiegato Razza – serve solamente per affidare con precise convenzioni fra la Regione e altre centrali uniche su singoli capitolati tecnici che verranno però redatti in Sicilia. Non c’è nessuna cessione di funzioni o di sovranità. Sono d’accordo però a che si debba lavorare a una riforma e riorganizzazione degli uffici. Questa riorganizzazione dovrebbe sistemare, anche in questo caso, quella decisa dal precedente governo, quando a differenza delle altre Regioni la Cuc fu organizzata come ufficio di un dipartimento e non come società in house, cosa avvenuta invece nelle altre regioni”.

Sul tema, proprio ieri era intervenuta anche Confimprese, che ha sollevato forti dubbi sulla scelta del governo: “Da siciliano – dice il coordinatore regionale Giovanni Felice – mi pare folle che in un momento in cui al centro del dibattito politico, c’è l’autonomia delle Regioni anche in materia di Sanità, l’abdicare da parte della Regione Sicilia al proprio diritto a gestire le gare in favore di una Regione capofila nel discorso di differenziazione del Sistema sanitario nazionale, rappresenta, oltre che una mortificazione per la dirigenza della Regione Sicilia, un fallimento della Politica sia amministrativa che legislativa regionale. Non vorremmo – ha aggiunto – che il trasferimento verso altri lidi del centro decisionale sulle gare nel settore della Sanità, sia frutto della volontà di accelerare il processo di concentramento di forniture e servizi verso alcune aziende di grandi dimensioni a scapito del tessuto produttivo e distributivo locale”.

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L’assessore Armao, contattato da Livesicilia ha preferito non replicare alle accuse, ma sulla Cuc ha smentito che nulla si stia facendo per organizzare meglio l’ufficio “Stiamo lavorando a una riorganizzazione della Centrale unica – ha chiarito l’assessore – infatti stiamo definendo un accordo con Consip che ci accompagnerà nel rafforzamento della Cuc. Nelle more di questa sistemazione se ci sono delle urgenze, d’intesa fra l’assessore Razza e me si potrà ricorrere ad altre centrali di committenza. Questo è un fatto assolutamente limitato. Una volta che la Cuc sarà pienamente in forze, dopo quest’accompagnamento della Consip, si insedierà nel Villino Messina Verderami e avrà una piena autonomia”.

La possibilità di affidare le gare che riguardano il settore sanitario alle centrali di committenza di altre Regioni è stata approvata dalla giunta regionale e su questo tema in mattinata Cracolici ha presentato al governo regionale un’interpellanza che ha visto anche l’adesione del capogruppo di Sicilia Futura Nicola D’Agostino. “Riteniamo – ha commentato il deputato catanese – che la scelta di spostare in altre Regioni le gare d’appalto riguardanti le forniture sanitarie dei nostri ospedali sia sbagliata perché certifica il fallimento della Regione in materia, depotenzia la Cuc sul piano delle professionalità e lo fa con i costi prelevati dal budget per i servizi sanitari della Sicilia che dunque verranno trasferiti alla centrale di committenza della Lombardia”.

Sull’assessore all’Economia intanto è piombata anche la critica del Movimento Cinque stelle con il capogruppo Francesco Cappello: “Musumeci – ha detto – non si fida più di Armao. Il presidente della Regione ha dichiarato stamane in conferenza stampa che il governo vuole dare incarico a una società terza per andare a vagliare i conti della Regione e fare quindi un’operazione-trasparenza. Questo vuol dire che sta commissariando di fatto l’assessore all’Economia, Armao. Sarà forse che costui ha commesso degli errori nel corso della sua attività di assessore? Musumeci – prosegue Cappello – ha inoltre parlato di disavanzi che riguardano il passato e Armao è stato assessore all’Economia anche negli anni passati. Ci chiediamo quindi – conclude la nota del deputato cinquestelle – come possono i siciliani fidarsi di questo assessore, se nemmeno il presidente Musumeci si fida di quello che è il il suo più stretto collaboratore in fatto di finanze regionali? Il dubbio apre scenari inquietanti e non è più rinviabile la presenza di Armao in aula per riferire dettagliatamente sui conti della Regione”.

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18 Settembre 2019, 19:00

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