01 Giugno 2014, 14:22
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PALERMO – L’Assemblea siciliana toglie il vitalizio dell’ex governatore Totò Cuffaro, in carcere per mafia. La norma che prevedeva il vitalizio d’oro anche ai condannati per mafia, è stata aggirata dall’amministrazione dell’Ars in quanto l’ex governatore è stato condannato anche per un reato minore, la rivelazione di segreto d’ufficio.
Così, come riporta l’edizione di Palermo della ‘Repubblica’, dunque il vicepresidente dell’Ars Giovanni Ardizzone allontana le critiche, piovute negli ultimi giorni sopratutto da parte dei 5stelle, sulla mancata estensione della decadenza del vitalizio anche agli ex parlamentari condannati per mafia. Cuffaro, oggi detenuto nel carcere di Rebibbia per scontare sette anni di pena, dopo le enormi polemiche che hanno accompagnato questa vicenda dal prossimo mese quindi non percepirà più i 6 mila euro di pensione per aver commesso un reato contro la pubblica amministrazione.
La vicenda. La norma che estendeva la decadenza dal vitalizio anche ai condannati per mafia, era stata presentata dai 5stelle la settimana scorsa e controfirmata dal vice presidente dell’Antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd). Diciotto i voti a favore, 33 i contrari. Il governo aveva dato parere contrario, mentre la commissione Bilancio s’era espressa favorevole a maggioranza.
I deputati del Movimento 5 Stelle presentarono dunque l’elenco con i nomi dei parlamentari che hanno votato a favore e contro la norma. Tra i favorevoli, oltre ai grillini e al deputato Pd Ferrandelli, anche due parlamentari di Forza Italia, Edy Bandiera e Salvo Pogliese, Vincenzo Vinciullo di Ncd e Antonio Venturino del gruppo misto. Tra i contrari, invece, alcuni deputati del Partito democratico (Mario Alloro, Giuseppe Arancio, Marika Cirone, Giuseppe Lupo, Bruno Marziano, Antonella MIlazzo e Giovanni Panepinto), i deputati di Articolo 4, del Megafono, dell’Udc, del Pds e poi Michele Cimino, Roberto Clemente, Vincenzo Figuccia, Vincenzo Fontana, Santi Formica, Pippo Gianni, Bernadette Grasso, Giuseppe Milazzo, Riccardo Savona e Giuseppe Picciolo.
Dopo la sospensione del vitalizio a Totò Cuffaro (6mila euro lordi al mese), che – come ha anticipato ‘la Repubblica’ – scatterà dal prossimo mese alla luce del reato di rivelazione di segreto d’ufficio e non per quello di mafia dopo una verifica fatta dagli uffici della Presidenza sul dispositivo della sentenza emessa nei confronti dell’ex governatore, il Movimento 5stelle, “chiede che si proceda a un censimento di tutti quei deputati che abbiano commesso reati contro la pubblica amministrazione” e che, dice all’ANSA il capogruppo all’Ars Francesco Cappello, “a causa del ritardo nell’applicazione delle legge ancora godono impuniti del privilegio del vitalizio”.
A sollevare il caso in aula era stato proprio il gruppo 5stelle che la scorsa settimana aveva presentato un subemendamento, alla manovra correttiva, per estendere la sospensione del vitalizio ai reati di mafia, oltre a quelli contro la pubblica amministrazione, come prevede la legge regionale sulla spending review (la 1 del 2014) in vigore in Sicilia dal primo gennaio di quest’anno. La norma grillina fu però bocciata dall’aula col voto palese (18 voti a favore e 33 contrari, numerosi i deputati presenti ma non votanti), prima però era andato in scena un durissimo scontro tra l’ex capogruppo Giancarlo Cancelleri e il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone (Udc), che aveva accusato di demagogia i grillini sottolineando che la materia penale è di competenza dello Stato e che l’Ars non avrebbe potuto dunque introdurre la norma. I 5stelle reagirono distribuendo ai cronisti il resoconto sul voto palese e pubblicando poi on line i nomi dei parlamentari votanti e non votanti. “Ardizzone finalmente si decide ad applicare la legge regionale, ossia l’ art.11 comma 2 che prevede la sospensione o la revoca del vitalizio e della pensione nei riguardi di quei deputati che si siano macchiati di reati contro la pubblica amministrazione – afferma Cappello – Bene, sono trascorsi 4 mesi, ma meglio tardi che mai”.
Cappello aggiunge che “la nostra battaglia non è e non sarà mai ad personam, ma è una battaglia per la legalità e dunque per l’applicazione della legge visto che in Italia fino a prova contraria la legge è uguale per tutti”.
Il deputato-questore dell’Assemblea regionale, Paolo Ruggirello, spiega che “in questo momento non è stata presa alcuna decisione in merito alla sospensione del vitalizio a Totò Cuffaro”. “Non c’è alcuna delibera da parte del Consiglio di presidenza dell’Ars – afferma all’ANSA – e la vicenda non è neppure all’ordine del giorno della seduta di mercoledì prossimo”. Ruggirello aggiunge di avere letto “solo sulla stampa” della sospensione del vitalizio all’ex governatore della Sicilia, in carcere per una condanna definitiva per mafia, e sottolinea che “spetta al Consiglio deliberare, come è avvenuto per altri casi di ex deputati”. “Il presidente dell’Ars Ardizzone non me ne ha parlato neppure informalmente”, conclude. La questione potrebbe essere affrontata nei prossimi giorni.
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01 Giugno 2014, 14:22