05 Gennaio 2016, 11:49
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TRAPANI – Il 12 gennaio nel processo che si sta svolgendo contro l’ex deputato regionale Pino Giammarinaro, dinanzi alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, dovranno comparire in qualità di testimoni, citati dalla difesa, l’ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro e l’ex presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Nino Dina. Si tratta degli ultimi testi prima della discussione che arriva a circa quattro anni dall’avvio del procedimento che ha portato al sequestro preventivo di beni per un valore di 50 milioni di euro. Il collegio giudicante è presieduto dal giudice Alessandra Camassa.
Contro Giammarinaro è stata proposta dalla questura di Trapani oltre che la confisca del patrimonio anche l’applicazione della sorveglianza speciale per 5 anni. Il nome di Cuffaro, uscito dal carcere a dicembre, è stato fatto dal collaboratore di giustizia Marcello Fondacaro, appartenente alle cosche calabresi della ‘ndragheta. Fondacaro ha riferito di una sua lunga presenza nel territorio di Mazara dove, ha detto, tutti gli affari che giravano nel mondo della sanità facevano riferimento a Giammarinaro. Interessato ad aprire con la moglie un laboratorio d’analisi, Fondacaro ha detto di avere incontrato molte difficoltà: “Tutti mi dicevano che era con Giammarinaro che dovevo parlare…me lo disse anche Cuffaro”. I familiari di Fondacaro, la moglie e il suocero, originari di Mazara, sono tra i testi citati in questa fase finale del procedimento, tra i citati anche l’ex sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo.
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05 Gennaio 2016, 11:49