23 Marzo 2018, 16:43
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PALERMO – Totò Cuffaro torna in Tribunale. Stavolta come “vittima” di una presunta diffamazione che è stata dichiarata prescritta. La vicenda riguarda l’intervento, ormai celebre, dell’ex governatore alla trasmissione ‘Samarcanda’ condotta da Michele Santoro e Maurizio Costanzo nel 1991. Sul palco c’era anche Giovanni Falcone, mentre in platea il giovane Cuffaro chiese e ottenne la parola.
Alessandro Sanna, questo il nome dell’imputato per diffamazione, caricò il video su Youtube con il titolo: “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone”. Nessuna aggressione hanno sempre sostenuto i legali di Cuffaro che negli anni ha avuto ragione in altre analoghe querele. Nel caso di Sanna, la Procura aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice aveva ordinato l’imputazione coatta. Stamani l’archiviazione decisa dal giudice monocratico nell’aula al secondo piano del Palazzo di giustizia. Un Palazzo che Cuffaro in passato è stato costretto a frequentare da imputato, poi condannato per favoreggiamento aggravato alla mafia.
L’ex presidente, così hanno sostenuto i suoi legali, gli avvocati Salvatore Ferrara, Giovanni Gittad’Auria e Stefano Giordano, non ha mai detto nulla contro l’eroe civile e martire della giustizia Giovanni Falcone verso il quale ha, invece, sempre manifestato grandissima stima e rispetto”. Non era piaciuto né il titolo, né il montaggio del video. Il giudice, però, ha dichiarato prescritta la diffamazione. Una sentenza che, spiega l’avvocato Giordano, “siamo convinti di potere fare ribaltare in appello”.
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23 Marzo 2018, 16:43