27 Novembre 2023, 08:37
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ROMA – Vademecum contro la violenza di genere online. Come difendersi dalla cyberviolenza? Rivolgersi alla polizia postale, usare un dispositivo sicuro per chiedere aiuto, non cancellare messaggi o app sospette sul telefono perché si eliminano prove utili per una denuncia. Sono alcuni consigli contenuti nelle indicazioni stilate dal progetto europeo DeStalk che si prefigge di combattere la violenza di genere online. “Il mezzo è virtuale, ma l’abuso è reale e i suoi effetti sono concreti”, spiega DeStalk.
Secondo una ricerca di ‘Un Women’, l’ente per l’uguaglianza di genere delle Nazioni unite, una donna su 10 nell’Unione europea ha subito molestie informatiche dall’età di 15 anni. In Italia – dice uno studio dell’associazione no profit Permesso Negato – sono circa 2 milioni le vittime di diffusione non consensuale di materiale intimo, fenomeno comunemente conosciuto come revenge porn.
Revenge porn, stalking online, linguaggio d’odio o denigratorio sui social, limitazione nell’accesso alla tecnologia sono alcune forme di violenza online contro le donne, spesso parte di un continuum che si subisce anche nell’offline. Cosa possono fare le donne per proteggersi dalle molestie informatiche? Secondo il vademecum di DeStalk è buona norma, in generale, preservare i propri dispositivi con password non facilmente indovinabili; controllare le impostazioni di privacy dei social media scegliendo il livello più alto; fare attenzione a quello che si posta evitando contenuti che possono rivelare spostamenti, foto, informazioni sensibili come indirizzo, data di nascita, numero di telefono o carta di credito che possono essere sfruttate per danneggiare te o la tua reputazione.
Se invece, nello specifico, si pensa di essere vittima di cyberviolenza, DeStalk consiglia di rivolgersi alla Polizia Postale (si può fare anche in anonimato e senza l’obbligo di sporgere denuncia), in alternativa di contattare un centro antiviolenza per ricevere assistenza e consigli su come muoversi. Il vademecum consiglia di utilizzare un dispositivo sicuro per chiedere aiuto. E, molto importante, non cancellare messaggi o app sospette sul telefono, perchè si eliminano così prove utili per tutelarsi a fronte di una denuncia. Spesso molte donne li cancellano per rimuovere l’accaduto, una forma di difesa mentale da opporre alla vergogna di un abuso.
“La violenza online è un problema crescente in tutto il mondo, ancor di più dopo la pandemia di Covid-19, è spesso basata sul genere e prende di mira donne e ragazze. La cyberviolenza ostacola la piena realizzazione dell’uguaglianza di genere e viola i diritti delle donne”, ha dichiarato il Consiglio d’Europa in un documento.
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27 Novembre 2023, 08:37