26 Aprile 2015, 06:51
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CATANIA. La Sicilia spaccata in due. Da oltre una settimana ormai, dalla frana del viadotto Himera sulla Palermo-Catania all’altezza dello svincolo per Tremonzelli, rimangono accesi i riflettori sulla A19 con non poche polemiche. Trenta milioni per riaprire il tratto chiuso, è questa la cifra calcolata a conclusione di un vertice tenutosi a Roma nei locali dell’Anas, secondo i tecnici, infatti, il viadotto andrebbe abbattuto e ricostruito, un’operazione che richiederebbe oltre alla cifra ipotizzata, anche la chiusura dell’autostrada per diversi anni.
E allora come raggiungere il capoluogo siciliano da Catania? Sui social le vignette satiriche fanno capolino, tra soluzioni bizzarre come ritornare al vecchio calesse o percorrere a nuoto il tratto che separa le due città, pare stia avendo un buon riscontro la linea veloce di Trenitalia. “Ho trovato un mezzo moderno e pulito – commenta un neo passeggero – il riscontro è stato positivo, in meno di tre ore ho raggiunto Palermo”. La linea attiva dallo scorso 13 aprile, ogni giorno parte da Catania alle 5.28 del mattino e in questi giorni sta registrando un bacino d’utenza non indifferente. “Il passeggero medio è alto borghese – commenta il nostro “testimone” – non escludo l’eventualità di riprendere questo treno anche dopo la risoluzione del disagio autostradale. Ho trovato un clima sereno e posato, cordialità e pulizia”. Dal capoluogo il treno parte ogni giorno alle 17.29 arrivando nella città dell’elefante alle 20.30, il costo del biglietto in corsa singola è di circa 15 euro, per il biglietto di andata e ritorno la cifra si aggira invece attorno ai 25 euro, da Trenitalia consigliano di acquistare i biglietti a bordo del treno non essendo ancora tutte le biglietterie abilitate. Ma per tanti, il fattore “tempo di percorrenza” diventa un aspetto determinante. “Per una tratta così breve, se paragonata a tante tratte del nord, tutto questo tempo. Pazzesco”, sbotta qualcun altro.
“Meno male che la maggior parte degli italiani non parlano inglese – scrive un utente web – perché se sentiste i commenti dei turisti, si capirebbe con immediatezza perchè il nostro è un turismo usa e getta”. Insomma il treno veloce convince, ma soltanto se è una soluzione una tantum. Problematiche anche sul fronte dei pullman, contattando alcune delle compagnie siciliane l’interruzione di alcune corse giornaliere ha diminuito i collegamenti, seppur temporaneamente, procurando ulteriori disagi alla popolazione pendolare. Il mezzo ad oggi più utilizzato per raggiungere la Sicilia occidentale resta allora senz’altro l’automobile. Il tragitto. In auto occorre imboccare uscite secondarie percorrendo – a passo d’uomo – delle strade statali e provinciali per ben 17 km, tempo di percorrenza oltre un’ora “extra”. “Le stradine sono in pessime condizioni – commenta ai nostri microfoni un pendolare Catania – Trapani – purtroppo non ho alternativa viaggiando spesso tra le due città, sto vivendo un’odissea!”. Auto incolonnate dunque, ma anche pullman e camion. Se l’idea di fare strada da soli vi intimorisce potete pur sempre contattare Fabio, “un’autista altruista” che munito di buona volontà, ha improvvisato su Facebook una soluzione alternativa, trasformando il proprio fuoristrada in una “navetta speciale”. “Offro passaggio andata e ritorno per Palermo” si legge nel post, neanche a dirlo decine i contatti ricevuti.
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26 Aprile 2015, 06:51