Da Messina ad Arcore: la storia di Ruby

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28 Ottobre 2010, 10:52

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Nel paese delle barzellette, Ruby R. è sicuramente il personaggio del giorno. Ruby è una ragazza, minorenne, che viene dal Marocco. Ruby è anche una ladruncola, ha rubato 3000 euro a una festa. Quando la ragazza, qualche tempo dopo, finisce in commissariato a Milano, gli agenti applicano le classiche procedure. E che accade? Palazzo Chigi chiama la questura – secondo l’inchiesta di Repubblica di cui oggi abbondantemente si parla -ordinando di rilasciarla immediatamente.

Per ricostruire la storia, bisogna fare un passo indietro, seguendo la cronaca di D’Avanzo e Colaprico: fino allo scorso anno, infatti, Ruby ha vissuto in una casa famiglia in Sicilia, a Messina. Ha conosciuto il freddo degli stanzoni umidi, con le coperte che non bastano. Ha conosciuto la miseria degli ultimi. Dalla sua parte, ‘soltanto’ una bellezza straordinaria, come raccontano gli autori dell’inchiesta su Repubblica. Ed è stato proprio quel regalo di madre natura, quelle curve che non la facevano passare inosservata, a portarla dal profondo Sud fino alla sfavillante Arcore, secondo la ricostruzione. E’ sempre bene tenere presente che si tratta di un’inchiesta giornalistica. A farle da tramite, un altro siciliano noto: il direttore del Tg4, Emilio Fede. Fu lui ad incontrare per primo Ruby – stando al racconto della minorenne – ad un concorso di bellezza. E fu lui ad accendere la speranza negli occhi di questa moderna Cenerentola del 2000, mettendola in contatto con Lele Mora. Ad ogni modo, Ruby racconta agli inquirenti che di lì a breve scapperà dalla comunità in cui viveva coi genitori, per andare a Milano e incontrare ‘Lele’, come lo chiama la ragazza. Dovrà passare davvero poco prima che Rudy venga invitata la prima volta ad Arcore. La ragazza sarà ospite nella villa del premier per tre volte, scrive “Repubblica”.

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Di quegli incontri, pare che abbia raccontato ogni particolare, erotico e non. Repubblica scrive apertamente di non voler scendere nei dettagli, ma riporta ciò che Ruby racconta della sua seconda visita in casa Berlusconi: una cena alla coorte di due soli uomini (Emilio Fede e lo stesso Berlusconi) in compagnia di decine di donne avvenenti. Ruby viene invitata a restare anche per il dopo cena. “Niente sesso” precisa la ragazza, che invece avrebbe partecipato al ‘bunga bunga’, consuetudine che lo stesso Gheddafi aveva insegnato a Berlusconi. E il Paese delle barzellette non si indigna. Si appassiona. E dimentica – preso dal Bunga Bunga – perfino le dichirazioni di Spatuzza su via D’Amelio.

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28 Ottobre 2010, 10:52

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