14 Febbraio 2018, 17:53
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Seconda tappa della Magna Via Francigena. Da Santa Crisitina Gela a Corleone. dei 24 chilometri previsti, ne sono stati percorsi 17. Prudenza per il maltempo.
“Ieri notte abbiamo alloggiato in un ottimo B&B a Santa Cristina Gela e ringraziamo Francesca e Franco. Per l’emozione si dorme poco ma bene. Oggi eccezionale colazione al bar e partenza alle 8:00.
Si cammina in salita lungo il sentiero reso morbido dalla pioggia. Sembra di essere in Irlanda oppure in Galizia.
Il messaggio è quello di stare sempre ‘attento a dove si mettono i piedi’ e cercare di non andare lì dove c’è la terra per evitare di riempire le scarpe piene di fango diventando così pesanti da trascinare.
Il paesaggio è eccezionale, la pioggia continua incessante, noi siamo infreddoliti e bagnati ma contenti. Stiamo bene.
Attorno a noi è tutto verde e sicuramente d’estate diventerà color oro in quanto si tratta di zona di coltivazione a grano.
Lungo la strada non si incontra alcun posto di ristoro e bisogna portarsi acqua e da mangiare. Immagino che d’estate con il caldo la scorta d’acqua dovrà essere abbondante.
Dopo avere attraversato il sentiero si arriva su una strada poco trafficata e decidiamo di percorrerla vista le precipitazioni che non danno tregua.
Mi ricordo che sulla guida della Magna via Francigena si consiglia di evitare proprio il mese di febbraio. Ottimo consiglio.
Dopo 4 ore di Cammino le nostre scarpe fanno acqua da tutte le parti, la strada asfaltata sembra quasi un torrente in piena.
Una decisione va presa ed è quella che ogni pellegrino vorrebbe sempre evitare.
Per la prima volta decido saggiamente di chiedere un passaggio con non poche difficoltà alle pochissime auto che transitano lungo la Via.
Alle 13:20 riusciamo tutti e tre a raggiungere il B&B dove saremo accolti.
Dopo una doccia calda dovrò trovare il modo di comprare delle scarpe nuove per proseguire il cammino dei prossimi giorni.
L’umore è alle stelle e lo spirito è quello dei pellegrini che trovano modo di divertirsi anche in queste situazioni.
Ringraziamo il professore Nino Raia per essersi fermato con la sua auto ed averci salvato dall’Apocalisse”.
Sandro Casuccio
Pubblicato il
14 Febbraio 2018, 17:53