Catania

Da tre mesi non vede i figli: “Ditemi di cosa sono accusato”

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01 Settembre 2022, 14:18

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Prima i carabinieri hanno portato via una delle figlie, poi dopo qualche settimana sono spariti nel nulla la moglie e gli altri quattro figli. Sono passati quasi tre mesi e Salvatore non riesce ad avere alcun contatto con quella che fino a maggio era la sua famiglia felice.  Famiglia che è stata inghiottita nel nulla. Scomparsa. Nessuno dice dove sono. Nessuno risponde al telefono. Il padre, 38enne, è convinto che dietro questa presa di posizione delle Istituzioni ci siano delle accuse nei suoi confronti. Ma non sa quali sono. Oggi l’unica cosa che chiede è di sapere perché questa misura così totalizzante (strappare la famiglia) e potersi difendere nelle sedi opportune. E dimostrare di essere ‘innocente’ qualsiasi sia il reato che gli verrebbe contestato. Ma soprattutto chiede di sapere se la moglie e i figli stiano bene. Salvatore ha deciso di affidarsi a un penalista, l’avvocato Francesco Marchese, e ha presentato una querela per sequestro di persona a carico di ignoti.

La separazione forzata da moglie e figli

La storia arriva da Catania. Ma per comprendere cosa è accaduto occorre riavvolgere il nastro. I vari passaggi sono contenuti nell’esposto: il papà racconta che “giorno 24 maggio 2022” ha saputo che i militari hanno “preso” la figlia dalla scuola per portarla in una località ‘“sconosciuta” fino ad oggi. I genitori non avrebbero avuto spiegazioni, ma l’indomani sono stati chiamati in caserma per essere sentiti “sull’andamento del rapporto familiare”. Il tempo passa e arriva il 10 giugno 2022 quando spariscono la moglie e gli altri quattro figli.

A Salvatore non è stato notificato – così dichiara nella denuncia – alcun provvedimento. Il padre è stato chiamato dal servizio di psichiatria di corso Italia: si è sottoposto a sette incontri per verificare lo stato mentale che sarebbe risultato normale. Da diversi accessi al Tribunale dei Minori non risulterebbero procedimenti in itinere.

L’appello alle Istituzioni

Salvatore specifica che non chiede “di essere messo a conoscenza” di dove si trovino i figli e la moglie ma  “di sapere i motivi per cui sono stati portati via”. Il padre lancia un appello. “Appare evidente – scrive Salvaotore nell’esposto – che nei miei confronti deve esserci qualche accusa, che sin d’ora posso affermare essere infondata, tuttavia, a parte la mia coscienza assolutamente pulita, sarei e sono disponibile a qualunque confronto, interrogatorio, esame, purchèé mi venga fornita una qualche spiegazione, anche ed eventualmente per farmene una ragione e difendermi, ove necessario”.

“Pare il processo di Kafka”

“Pare di leggere il processo di Kafka. È assurdo – commenta a LiveSicilia l’avvocato Francesco Marchese – che un soggetto non venga completamente reso edotto da parte della Pubblica Amministrazione. Una persona ha il diritto di sapere il motivo perché non può vedere e sentire i suoi figli. Nessuno vuole sapere dove sono, però penso che il mio assistito abbia diritto di capire perché gli è negata la possibilità di qualsiasi contatto con la sua famiglia. Dopo tre mesi gli si dica se è indagato e di quale reato è accusato, anche per avere la possibilità di difendersi. Potrebbe anche essere tutto un equivoco. E se così fosse chi restituirà al mio assistito questo periodo lontano dai suoi cinque figli? È una cosa veramente impossibile che dopo tre mesi a un cittadino di un Paese civile, come dovrebbe essere l’Italia, non venga comunicato formalmente di essere indagato penalmente o di avere una procedura civile per verificare se lui è ancora genitore. Ma bisogna dire a una persona i motivi per cui non ha la possibilità di vedere moglie e figli. Questa è una battaglia di civiltà: se deve essere processato per qualcosa – chiosa Marchese – lo si faccia, però almeno gli si dica per che cosa”. 

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01 Settembre 2022, 14:18

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