11 Febbraio 2013, 15:43
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PALERMO – Un movimento civico che guardi all’area dei moderati, mettendo assieme i fuoriusciti da Futuro e libertà. A presentare Noi per la Sicilia, oggi a Palermo, sono stati gli ex deputati regionali Livio Marrocco e Luigi Gentile, che ricopriranno rispettivamente il ruolo di coordinatore e quello di presidente del nuovo soggetto politico. “Non condividiamo il percorso di Fli – ha affermato Gentile -, ma allo stesso non rinneghiamo la scelta di un anno e mezzo fa, quando abbiamo lasciato il Pdl perché non seguiva il territorio, trascurando il rapporto con la base. Crediamo nell’autonomismo, ma non come quelli che lo proclamano e poi si alleano con la Lega Nord”.
A tracciare uno slogan che fa da manifesto è stato invece Marrocco: “Oggi la gente si orienta verso un voto di protesta e verso i movimenti civici perché c’è l’esigenza di riformare il sistema di rappresentanza politica. Noi siamo un’alternativa fatta di sostanza e valori sul territorio. Vogliamo rappresentare l’alternativa buona al Movimento cinque stelle”. A passare fra le fila di Noi per la Sicilia sono gli stati maggiori di Fli a Trapani ed Agrigento, come il sindaco di Castelvetrano Felice Errante e il consigliere comunale di Agrigento Carmelo Settembrino. C’è anche un coordinatore provinciale a Messina, Carmelo Arcoraci. Nessun volto invece fra Palermo e Catania. “Nel capoluogo ci sono dei contatti con alcuni esponenti – precisa Marrocco -, ed anche un paio di deputati regionali guardano a noi con simpatia. E’ prematuro parlare di nuove adesioni ad ogni modo”.
Marrocco ha poi spiegato così le ragioni dell’addio a Fli: “E’ una scelta maturata dopo una meditazione non indifferente. Pensavamo che Fli facesse vivere l’attività politica con maggiore entusiasmo, tutelando le realtà territoriali”. La prospettiva politica di Noi per la Sicilia continua ad essere rivolta al centro, senza preclusioni di sorta. “Siamo appartenenti all’area moderata”, ha precisato Gentile. Le critiche rivolte a Fli sono però pesanti: “Dopo le elezioni regionali ci aspettavamo le dimissioni di Briguglio – ha affermato Gentile –, invece ha mantenuto la poltrona di coordinatore regionale per poter preservare il proprio seggio al Parlamento. Contestiamo il metodo che è stato adottato, perché nella lista per la Camera in Sicilia occidentale avremmo voluto un rappresentante del territorio. Non per forza uno fra me e Marrocco, anche lo stesso Aricò”. Ed in lista l’ex assessore regionale è solo terzo, dietro a Gianfranco Fini e Fabio Granata. Il giudizio sul governo Crocetta, e con esso una possibile convergenza, è sospeso.
“Abbiamo finora assistito ad enunciazioni forti e ad alcuni atti visibili – ha commentato Marrocco –. Plaudiamo alle rotazioni che però vanno fatte periodicamente. Per dare un giudizio più completo manca ancora manca uno degli atti principali: la finanziaria. Potremmo giudicare il governo Crocetta dopo aprile, nel momento in cui con la manovra affronterà le esigenze quotidiane dei cittadini”. In merito ai numerosi cambi di casacca si è espresso invece Gentile: “Bisogna cambiare la legge elettorale regionale con il doppio turno ed un più robusto premio di maggioranza, così da evitare ogni mercato delle vacche”. Un punto interrogativo è posto anche sulle indicazioni di voto per le elezioni politiche. “Decideremo insieme alla base se dare un’indicazione precisa oppure lasciare libero il nostro elettorato”, dice Marrocco. Lo stesso ex deputato ha poi aggiunto: “Per noi l’appuntamento più importante sono le prossime amministrative”.
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11 Febbraio 2013, 15:43