21 Gennaio 2022, 06:08
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CATANIA – Bisticci, rumors intercettati dalla stampa e nuovi ingressi. Un pezzo alla volta, la lista di Forza Italia per le prossime regionali (collegio etneo) prende forma. Il renziano Nicola D’Agostino, appena lunedì scorso, ha incontrato Gianfranco Micciché nel bel mezzo del tour rossoazzurro per verificare la tenuta del centrodestra siciliano e il futuro del governatore Nello Musumeci, in quella che è stata definita una “riunione operativa” dai chiari contorni elettorali. I giornali hanno registrato contestualmente l’irritazione del deputato azzurro e già sindaco di Belpasso, Alfio Papale. Un sentimento che, incontrando LiveSicilia, il diretto interessato ha però smentito. Anzi.
Onorevole Papale, ce lo dica lei: qual è il clima dentro la Forza Italia catanese?
“Forza Italia è un partito in crescita, presente nel territorio. E che, grazie alla presenza degli attuali onorevoli e assessori azzurri, riesce ad attrarre anche persone provenienti da altri partiti o ideologie”
Appunto, come vede la candidatura del renziano Nicola D’Agostino in Forza Italia?
“Sono tutti benvenuti. Noi non miriamo a fare un partito di nicchia o utile ad assicurare dei posti in Assemblea. Noi partiamo dal presupposto di stare in un partito che porta avanti i valori e le necessità di un territorio. Più persone vogliono venire e più saranno accolte”.
Anche quando si parla di realtà strutturate?
“Se partiti minori vogliono venire a far parte della nostra famiglia, ben venga. Noi non escludiamo nessuno”.
Prevede quindi che la lista di Forza Italia sarà contendibile?
“Noi miriamo a superare le percentuali della volta precedente. Il partito mira ad arrivare al 20%”.
Quindi ad aumentare anche i seggi.
“Sì, ad aumentare i seggi. Siano benvenuti quanti vogliono venire, perché noi siamo convinti di poter aumentare la nostra presenza in aula. Non di tenerci il numero seggi che avevamo o, addirittura, nel timore di conservare il posto, di perdere seggi. Sempre però nell’interesse di rappresentare il territorio”.
Mi perdoni, si riferisce al territorio della provincia di Catania o alla sola Belpasso?
“No, mi riferisco alla provincia tutta. Ho lasciato Belpasso da tanti anni, non ho alcuna mira. Certo è che non possono dimenticare il luogo dove ho lavorato per tanto e tanto tempo. Ormai il mio territorio è tutta la regione Sicilia”.
A proposito, un suo parere: come andrà a finire la crisi al vertice della Regione?
“Guardi, abbiamo appena approvato l’esercizio provvisorio. Ritengo che la macchina amministrativa non possa essere fermata per alcun motivo. E non c’era intenzione di fermarla. In questi anni abbiamo cambiato il volto della Sicilia. Non mi risulta che siano ritornate indietro somme messe a disposizione dall’Europa. Anzi, abbiamo avuto la capacità di spendere tutto ciò che è arrivato. Si è avuta la capacità di essere rappresentativi a livello regionale e nazionale. Si è avuta la capacità di farsi rispettare negli ambienti romani”.
Onorevole, sembrerebbe voler dire che bisogna continuare con questa esperienza: giusto?
“Secondo me è un’esperienza da valorizzare. Così come abbiamo li abbiamo iniziati, ora vanno portati a termine tantissimi lavori. Mi sembra giusto continuare”.
Non ho capito se lei intende con o senza Musumeci presidente?
“Musumeci ha fatto il suo dovere. Se decide di candidarsi nuovamente è giusto che la coalizione si riunisca, che si riuniscano i partiti, e insieme si decida il da farsi”.
Quindi?
“Non escludo e non includo. Ma sono per continuare le esperienze iniziate”.
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21 Gennaio 2022, 06:08